La politica italiana è tutta in attesa del 14 dicembre
Berlusconi non ha intenzione di dimettersi prima del 14 dicembre, e boccia con forza la mozione di sfiducia annunciata da Fini, Casini e Rutelli. Il Pdl invita al senso di responsabilità che, tradotto, significa stabilità. Ma il terzo polo tira dritto. Fli, Udc, Api, Mpa, Liberaldemocratici, Giorgio La Malfa e Paolo Guzzanti del gruppo misto, che si riconoscono in un'area di responsabilità politico-istituzionale, concordano: “occorre assicurare al Paese un governo solido e sicuro, in grado di affrontare la seria crisi economico-sociale e di evitare un inutile e dannoso ricorso alle urne”. E’ quanto si legge nella nota redatta dopo il vertice di questa mattina a Montecitorio. Fini non usa mezze parole: “le firme dimostrano che la fiducia alla Camera non c'è. Spero che con questo documento non si arrivi al 14”. Nessuno crede nelle elezioni anticipate, “dannose in questo momento di crisi”– specifica il Presidente della Camera. Riguardo alla mozione, c’è chi la ritiene un fatto positivo, come il Pd, e c’è chi è già pronto a firmarla, come l’Italia dei Valori. Antonio Di Pietro, però, non crede che verrà presentata. E lancia la sfida: “noi siamo pronti. Vogliamo stanare coloro che il sabato annunciano il crollo dell'impero e il lunedì se ne dimenticano”.
Monica Fabbri
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