Politica italiana, via libera alla manovra. Dalla Camera arriva il sì definitivo
La Camera ha definitivamente approvato a tempo di record la manovra blindata con la fiducia dal governo, che vede confermata la propria maggioranza a Montecitorio. Berlusconi canta vittoria. “Ora l’Italia è più forte, ma resta l’incognita della crisi”, dice il presidente del Consiglio rivendicando che “il governo non è fermo”. Il premier spiega il proprio silenzio degli ultimi giorni tanto sui conti pubblici quanto sulla sentenza sul Lodo Mondadori, un silenzio che lui stesso definisce “inspiegabile”, come una dimostrazione della sua “responsabilità”, lasciando intendere che il governo va avanti e che il rimpasto si avvicina. E pure Bossi lancia messaggi rassicuranti sulla durata del governo Ma l’opposizione, dopo aver mantenuto l’atteggiamento responsabile chiesto dal presidente Napolitano evitando l’ostruzionismo, torna all’attacco. Bersani reclama immediate dimissioni del governo Berlusconi. Per il segretario del Pd il ritorno alle urne è l’”unica via per far ripartire il Paese”. Bersani non esclude prima del voto un governo di transizione per la riforma elettorale, ma a patto che non sia guidato da Berlusconi. Sulla stessa linea Casini: per il leader dell’Udc “oggi Berlusconi è parte del problema e non può in alcun modo determinarne la soluzione”. Intanto infiammano le polemiche sul caso di Alfonso Papa, il deputato del Pdl di cui è stato chiesto l’arresto che la Giunta di Montecitorio intende concedere. Bossi vuole Papa “in galera”, come l’opposizione. Ma Berlusconi frena, dice no ai processi nelle aule parlamentari e chiede ai deputati del Pdl di opporsi all’arresto del collega.
Da Roma Francesco Bongarrà
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