In politica poche convergenze e molti distinguo
Sull'altro fronte Sinistra socialista democratica, dopo avere incassato la condivisione di Repubblicafutura, prosegue gli incontri che hanno l'obiettivo di dare vita ad una "grande coalizione". Per il Psd la mattinata è stata di confronto con gli attuali alleati di governo: prima Noi Sammarinesi e poi il partito democratico cristiano. Qui le convergenze appaiono lontane. Le due forze politiche infatti avevano già anticipato la loro contrarietà a quelle che hanno definito "ammucchiate", puntando soprattutto sulla necessità di coesione politica. Tutti d'accordo invece su quelle che sono le emergenze del Paese anche se appare diverso il percorso da intraprendere per affrontarle. Manca, aggiunge Movimento Democratico, l'analisi preliminare sulle responsabilità della crisi e il motivo fondante per agire insieme non può essere solo economico. Per una possibile collaborazione, aggiunge Alessandro Rossi, vanno attivati già nella prossima seduta consiliare gesti chiari. Ad esempio, spiega, eliminare il contributo elettorale, stabilire la tracciabilità dei titolari effettivi delle banche e prevedere la presenza dell'opposizione nel CCR. Sul riconoscimento delle emergenze ad iniziare dagli Npl ci siamo, conferma Civico 10, sulla proposta politica no. La strada non è la grande coalizione. Servono alleanze magari più strette ma coese. Chiude la giornata Rete. "Siamo pienamente consapevoli della drammaticità della situazione, commenta Roberto Ciavatta. Crediamo non lo sia una parte di Ssd". Ci sono una serie di interventi da fare immediatamente se si vuole evitare il tracollo, puntualizza, e chi negli ultimi 4 anni è stato al governo aveva il dovere di darsi da fare. Sulla grande coalizione Rete pone una serie di precondizioni e presenta 25 interventi. Se c'è la volontà vera, sottolinea Ciavatta, c'è il tempo e il modo di realizzarli entro settembre. Ma siamo certi, conclude, che non li prenderanno in considerazione.
Sonia Tura