Politiche giovanili e Forum dei Giovani: dove eravamo rimasti?
Il movimento RETE, che rappresento nella commissione, ha già sottolineato l’inutilità e la non produttività di tante commissioni a nomina politica, assegnate spesso come contentino e spesso sobbarcando i commissari di lavoro che spetterebbe agli uffici competenti. Lavoro che i commissari spesso prestano a titolo gratuito nel tempo libero, senza disporre di permessi lavorativi. Il caso della Commissione politiche giovanili rientra in entrambe le situazioni. Da una parte la Legge dà alla Commissione tante competenze che i membri affrontano a titolo gratuito, dall’altra le Segreterie di Stato, i partiti e l’amministrazione non fanno il proprio dovere come stabilito nella Legge stessa.
L’articolo e l’interpellanza depositati da RETE hanno risvegliato interesse nella commissione, che aveva ridato il via agli incontri. Il 30 agosto noi pochi membri superstiti ci siamo riuniti per riprendere in mano la situazione ferma da giugno. La parola “superstiti” non è casuale, considerato che molti membri si sono dati alla macchia dichiarando di non voler più ricevere le comunicazioni della commissione, senza però inviare le proprie dimissioni alla Reggenza, come previsto per Legge, per poter procedere alla loro sostituzione.
Il Presidente della Commissione è il Segretario Lonfernini: spetterebbe a lui indire gli incontri e sbrogliare la matassa. Nonostante il suo disinteresse, abbiamo riproposto al Segretario o una modifica alla Legge o procedere con la campagna informativa per le elezioni del Forum, organizzare serate pubbliche (su tematiche come il lavoro giovanile e l’interruzione di gravidanza), attraverso una relazione sottoposta al Presidente (la trovate a questo link ).
Anche quest’anno, come per il precedente, avevamo un piano d’azione da realizzare il quale sarebbe stato sufficiente un cenno di assenso o un’indicazione della Segreteria di Stato, ma nulla è stato chiarito nell’incontro del 22 ottobre, in cui il Segretario, dopo alcune dichiarazioni d’intenti, se n’è tornato alla seduta del Consiglio senza nemmeno aver letto la nostra relazione o almeno dato una qualche indicazione in merito alla strada da intraprendere.
Ci siamo trovati a ripetere le stesse cose di giugno: era periodo di agitazione politica, quindi la modifica alla Legge era sconsigliata e si prediligeva la campagna informativa per tornare alle elezioni del Forum (incontri nelle scuole, serate pubbliche etc). Ci siamo lasciati con la promessa di un ulteriore incontro con la Segreteria ai primi di novembre e col solito consiglio “intanto parlatene tra di voi”. Ma se noi membri abbiamo già dato una nostra linea, di cosa dobbiamo parlare? L’incontro fissato tra i membri della Commissione del 27 ottobre è andato a vuoto (ci siamo presentate in 3).
Questa volta ho atteso che qualcuno si muovesse per indire un incontro, sia fra i membri sia con la Segreteria, ma purtroppo nessuno lo ha fatto. Anzi, a fine dicembre ci viene comunicato che la referente in sostituzione alla precedente non proseguirà il suo incarico.
La mia scelta di dimettermi è stata combattuta. Il Paese naviga in cattive acque e sempre più ragazzi e ragazze sono costretti/e a cedere a ricatti sul lavoro, a buttare al vento i propri studi a causa di una NON scelta politica nell’indicare cosa sarà San Marino in futuro.
Pensavo che, non essendoci altri organi di riferimento per i giovani, la Commissione potesse essere utile, ma se non c’è la volontà politica di promuovere questo strumento, se manca il feedback con le istituzioni che dovrebbero perlomeno garantire che la Legge sia rispettata, allora l’attività va rivista nel suo insieme.
La decisione definitiva di dimettermi l’ho presa durante l’incontro richiesto dalla Segreteria di Stato il 28 gennaio. Nell’invito non vi erano accenni a documenti, ma del tutto a sorpresa erano presenti tre persone, tra cui i due ex Presidenti del forum e della Commissione, una proposta di modifica alla Legge. Va sottolineato che queste tre persone negli ultimi due anni non si sono mai presentate alle riunioni, o accennato interesse alcuno.
Non voglio entrare nel merito del tipo di modifiche (che non condivido) o sul perché dell’improvviso interessamento dopo anni di totale silenzio, ma colgo con dispiacere che il lavoro svolto dai membri della Commissione non è stato preso in considerazione e le proposte da noi avanzate sono andate dimenticate.
Non ci sto più a perdere tempo nel rincorrere situazioni nate male e finite peggio, nel pressare istituzioni che annichiliscono la spontaneità perdendosi nella burocrazia e perdendo il contatto con la normalità della vita delle persone che hanno bisogno di tutt’altro.
Quindi giovani sammarinesi, residenti e soggiornanti che vivete in questi 62 km quadrati, mi scuso per non essere riuscita a risolvere le nostre problematiche e a dimostrare, attraverso questo incarico, quanto la politica faccia parte di noi più di quanto ci immaginiamo, sia nel bene che nel male.
Questo canale istituzionale, per fortuna, non è l’unico.
comunicato stampa
Stefania Balducci RETE