Polo del lusso, si va verso il comitato per il 'No'
Il polo del lusso nel mirino dell'opposizione, che va all'attacco alla vigilia della discussione in Consiglio. Il tema è caldo, anzi, bollente. Alla serata organizzata da Liberamente San Marino c'è quasi tutta la minoranza, tranne i socialisti “che – ironizza Erik Casali – non contiamo più come opposizione, dato che gli hanno detto che sono al Governo e loro ci hanno creduto.” La sala è piena; ci sono posti in piedi. Tra il pubblico, molti commercianti. Temono di subire una concorrenza sleale, perché il polo del lusso – dicono – rischia di intercettare lo stesso turismo di sosta e bloccarlo lì, a Rovereta, tagliando fuori tutti gli altri da Dogana in su. E chiedono le stesse agevolazioni fiscali, qualunque esse siano, perché non c'è chiarezza neanche sulle esenzioni. Lo scetticismo aleggia tra i promotori dell'incontro ed è condiviso. Gli interventi – con toni più o meno accesi - vanno tutti nella stessa direzione: il progetto non convince, mancano ancora importanti tasselli, non tornano i numeri. Quanto costerà allo Stato spostare, ad esempio, la Centrale elettrica che si trova a pochi metri dal futuro polo del lusso? C'è chi parla addirittura di dieci milioni di euro. E chi pagherà gli interventi di viabilità? Sono previsti in territorio italiano e di sicuro – è stato detto - non saranno i nostri vicini ad accollarsene le spese, sempre che diano il nulla osta. C'è inoltre chi punta il dito sui costi di un terreno a parco che, una volta sbloccato, passerà da 30 euro al metro a 160. Per un plusvalore di sei milioni e mezzo. Quei soldi – chiedono – verranno tassati? L'opposizione passa all'azione e lancia la proposta di un 'comitato contro' aperto a tutti i cittadini.
Monica Fabbri