Il polso della politica
E qui le ipotesi si sommano. Da un lato c’è chi non esita a definire la situazione al capolinea, dall’altro chi riconosce che la situazione è critica ma vede ancora spazi di manovra per un recupero.
C’è chi ritiene la strada delle elezioni anticipate come l’unica percorribile per fare finalmente chiarezza e sgombrare il campo dalle incertezze e gli immobilismi, così come qualcuno invece pensa ad un Governo di transizione, una coalizione allargata che possa traghettare il paese e la politica verso le elezioni.
Una sorta di limbo in attesa di definire con maggiore chiarezza quelle coalizioni che oggi stentano a delinearsi. Insomma i partiti, certo non tutti, non sembrano ancora pronti per affrontare la consultazione elettorale secondo le nuove regole e potrebbe servire un lasso di tempo per rafforzare schieramenti e alleanze.
Ma la possibilità di una “grosse coalizione” alla sammarinese non piace a tutti, c’è chi ribatte che non siamo di fronte ad un intervento istituzionale di grossa portata, come ad esempio la legge elettorale.
Il provvedimento c’è già, il Paese può andare a votare con le nuove regole e quindi si può affrontare la consultazione senza problemi. Ma al momento tutto resta nei confini delle voci che circolano negli ambienti politici. Niente ancora è ufficiale, soprattutto nella Maggioranza.
Allora le prossime sessioni parlamentari diventano ancora determinanti: in particolare quella di marzo, quando arriverà al voto la legge sulle pensioni. Quello sarà un passaggio importante del programma di governo e lì si verificherà la tenuta reale della Maggioranza o la sua difficoltà oggettiva. Una prova delle tensioni sopite o ancora esistenti e della capacità di ritrovare compattezza e determinazione sugli impegni assunti. Si vedrà.