Il Decreto Delegato che costituisce la “Poste San Marino spa” tiene banco in Consiglio, con l'opposizione che critica “lo strapotere del governo nella vita dell'Ente e con Rete che contesta quella che definisce “la privatizzazione delle poste”. Scommettere nel lancio di servizi finanziari con una società per azioni che rimane attaccata alla mammella dello Stato tramite dei contributi, commenta Roberto Ciavatta, non ci convince. La privatizzazione è un’idea di Ciavatta, replica Claudio Felici del psd. La proprietà è pubblica, lo dice la legge. Il problema è la ricollocazione delle risorse umane. I nuovi assunti avranno uno strumento contrattuale di carattere privato. I 26 dipendenti che non hanno avuto la stabilizzazione saranno assunti a tempo indeterminato. Non ha senso, commenta Marco Podeschi dell'Upr, aprire un'ulteriore banca a San Marino con un settore bancario in difficoltà e con lo Stato intervenuto nella ricapitalizzazione di istituti. Tutta l'opposizione invece contesta quello che Andrea Zafferani di Civico 10 chiama “lo strapotere del governo nella vita della Poste Spa”. Abbiamo esempi di società private a capitale pubblico totale, o con quote maggioritarie, e nessuna di questa – sottolinea - ha tutto in capo al congresso di Stato. Al di là dell'arroganza, normativa e diplomazia politica, commenta il capogruppo socialista Paride Andreoli - vogliono che all'interno di un Cda di un ente di proprietà pubblica ci siano anche le opposizioni. Abbiamo calcolato quale sarà il risparmio sulla pelle dei precari con contratti da 30 ore, afferma Elena Tonnini di Rete. Con uno stipendio netto di 1.500 euro al mese a 36 ore settimanali, tradotto in 30 ore scende a circa 1.250 euro al mese. E per lo Stato il risparmio sarà di 7.500 euro al mese. La spending review non si fa sulla pelle dei precari dell'ente poste. Per Francesca Michelotti di Sinistra Unita, la società per azioni che emerge è una meteora con traiettoria sganciata dal sistema pubblico e indirizzata da una sorta di dictat che proviene dagli organismi sovranazionali che si occupano di materia postale. Si torna sempre alla spartizione, replica il Segretario alle finanze Giancarlo Capicchioni. La costituzione di una Spa, organismo di diritto privato, a San Marino si fa andando da un notaio. In questo caso si viene in Consiglio portando il decreto e lo statuto che è perfettamente in linea con le norme previste sulle società. Capicchioni si dice disponibile a ragionare sul fatto che il Consiglio deve nominare l'organismo di una società di diritto privato ma perche, aggiunge, “vedo che le cose qui non cambiano, parliamo di efficienza e di andare avanti, ma alla fine, quando diciamo di costituire una Spa, si torna sempre al discorso delle nomine: deve essere il Consiglio perché la nomina spetta in parte anche alla minoranza. Di questo passo non credo che andremo avanti. Ci può essere l'alternanza, sottolinea il Segretario alle finanze. E domani un altro governo nominerà gli organismi della società. Esagerato, aggiunge, parlare di un'ulteriore banca, mentre per i dipendenti assicura che nessuno andrà a casa. La polemica sulle nomine si chiude con l'accordo raggiunto su due emendamenti presentati dal gruppo socialista che affida al Consiglio quello che prima era di pertinenza del Congresso di Stato.
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