Presentata la coalizione tra SSD, Repubblica Futura e Civico 10

Sinistra Socialista Democratica, Repubblica Futura e Civico 10, hanno formalizzato ufficialmente la coalizione con una conferenza stampa al “cantone” della Funivia.
Il Psd, intanto, esprime rammarico per le defezioni, ma prosegue il dialogo per dar vita alla coalizione con Pdcs, Ps e Denise Bronzetti, e stasera riunisce gli aderenti per definire le candidature.



Per il nome e il simbolo occorrerà attendere ancora qualche giorno ma la coalizione tra SSD, Repubblica Futura e Civico 10 è cosa fatta, anche se il progetto, in questa fase, resta ancora aperto ad altri. “Siamo il giusto mix tra rinnovamento ed esperienza e – ha detto Nicola Renzi di Repubblica Futura – ci collochiamo tra chi propone un salto nel passato e la deriva demagogica e populista”. Uno dei primi temi da affrontare – ha precisato – sono le riforme istituzionali: “Reggenza, Congresso e Consiglio – ha detto – sono alla base del nostro sistema democratico ma occorre accorciare i percorsi delle decisioni e rendere piu' visibili i responsabili delle scelte”. Si ragiona anche sulla figura di un coordinatore o capo del Governo.
Per Vanessa D'Ambrosio, di SSD, tra le priorità c'è il sistema bancario e finanziario e la strategia di Banca Centrale con la valutazione della qualità dei crediti è la strada giusta.
No, invece, a ricapitalizzazioni della Cassa di Risparmio che mettano a rischio la proprietà pubblica e comunque – ha affermato D'Ambrosio – nel piu' breve tempo possibile serve il cambio della governance e grande attenzione al tema dei crediti di imposta delle banche.
Poi l'impegno a premere l'acceleratore sullo sviluppo economico con l'innovazione, la green economy, l'apertura agli investitori esteri e puntando sul turismo e la cultura. Tra le fila di SSD, Ivan Foschi e Francesca Michelotti hanno confermato che non si ricandideranno, pur sostenendo la coalizione.
Secondo Andrea Zafferani di Civico 10, serve un cambio nel metodo di Governo, coinvolgendo maggiormente i cittadini, anche con consultazioni on line e ascoltando inoltre le opposizioni per le quali propone uno statuto. Se la Reggenza dev'essere di garanzia, ha aggiunto, deve uscire dal Congresso di Stato e le commissioni, consiliari e non, vanno eliminate perchè “fanno perdere tempo e vengono utilizzate per le nomine degli amici di partito”.
Alla conferenza stampa anche i dissidenti del Psd, come l'ex segretario Lazzarini, che formalmente sono ancora nel partito ma si aspettano – hanno detto – di essere buttati fuori.

I dirigenti del Psd intanto fanno sapere che non hanno avviato alcun processo di espulsione per chi ha deciso di sostenere Sinistra Socialista Democratica e la sua coalizione, ma nella direzione di ieri sera non c'è stata la ricucitura e le strade sono ormai separate anche se – ha detto Gerardo Giovagnoli – “le divisioni non sono sui contenuti, ma sulla tattica” delle alleanze. Confermata dunque l'intenzione di arrivare a formare una coalizione con il Pdcs i socialisti e Denise Bronzetti per “proseguire ciò che di buono è stato fatto in questa legislatura e prenderci anche la responsabilità di riforme difficili come quella pensionistica e del sistema bancario e finanziario”.
Per Iro Belluzzi occorre ripartire dall'introduzione dell'Igc, la riforma del mercato del lavoro, il percorso di associazione all'Ue, anticipando anche alcune misure che dovremo comunque recepire come l'intestazione dei beni immobili a chi non è cittadino sammarinese.
Daniela Berti ha rimarcato l'identità del Psd che nasce da esperienze diverse e che ha sempre avuto una grande progettualità. Mantenuta – ha detto – la promessa fatta nel 2012, con l'uscita del paese da tutte le black list e la realizzazione di riforme difficili, come quella fiscale, nel segno dell'equità. Oggi – ha sottolineato – il Psd rappresenta ancora un approdo affidabile per far fare a questo paese un salto di qualità e completare le riforme strutturali, pensando alle future generazioni.

l.s.

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