Il Partito dei Socialisti e dei Democratici ha spiegato lunedì sera il “Progetto per San Marino” del Partito dei Socialisti e dei Democratici. “Siamo un cantiere aperto, ha detto Antonio Carattoni, abbiamo intrapreso un percorso, ma il cammino è ancora lungo”. Parte da un progetto politico: riunire la sinistra. Quella sinistra che in questo momento si riconosce nel socialismo europeo per costruire un progetto che conta. Ma questo progetto “deve poi essere riempito da contenuti organizzativi, per Fiorenzo Stolfi, da una nuova forma del partito e dalla collocazione nello scenario politico senza sconvolgere”. “E in seconda istanza un progetto che possa colpire gli elettori e ottenere consensi. Non abbiamo come scopo il bipolarismo, vogliamo creare un soggetto politico che possa giocarsi la partita alla pari con il partito di maggioranza relativa”. Se si forma questo soggetto, avrà inevitabilmente ripercussioni su tutto lo scenario. La volontà è creare una maggioranza omogenea di partiti che abbiano nel dna la volontà di fare le riforme che sono la cosa più urgente. Il documento è stato poi oggetto di discussione, le eventuali modifiche saranno portate alla conferenza programmatica. Buona la partecipazione e poche differenze sui contenuti programmatici. La preoccupazione più forte sulla tenuta dello stato sociale. Mentre altre richieste di chiarimento sono arrivate sull’adesione all’Europa. Un cantiere ancora aperto per il PDD, in vista della conferenza programmatica di fine giugno e del primo congresso unificato previsto a ottobre.
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