E’ stata una conferenza vera e propria quella che Partito Socialista e Democratici hanno tenuto al Concordia. Presentato il “Progetto per San Marino”. Il percorso di avvicinamento al partito che vuole unire i riformisti. Il giorno dopo si tirano le somme di una conferenza che non ha sancito l’unione tra i due partiti, ribadiscono i segretari, ma cercato di capire quali sono i punti di divergenza e convergenza tra socialisti e democratici. Le differenze ci sono, ribadisce Giuseppe Morganti, e si notano non solo nelle metodologie, ma anche sul progetto politico finale. Nel nostro congresso, prosegue il segretario dei democratici, parlavamo di alternanza democratica, è chiaro che l’unità senza alternanza, è problematica all’interno del nostro partito. E le prime differenze negli interventi si sono notate, soprattutto sull’adesione all’Europa. Il passo successivo, però prosegue Mauro Chiaruzzi, è quello di confrontarci sui temi emersi dalla conferenza, e soprattutto sul progetto San Marino al nostro interno. Il processo di unificazione per il segretario socialista, non è facile, ma non vediamo altre soluzioni in prospettiva. Sui contenuti, l’accordo si trova, ora dobbiamo trovare l’identità di vedute sul come fare le cose , individuando gli obiettivi e prevedendo i percorsi. Se troviamo una strada comune, ha concluso, è automatico fare il passo seguente. La mozione conclusiva invita i due partiti a proseguire il dibattito in maniera unitaria arrivando alla stesura di un progetto definitivo. Tutto è rimandato alla conferenza programmatica che si terra’ in giugno.
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