Il presidente americano arriva in Cina e pone in primo piano la questione rapporti commerciali
Prima del faccia a faccia di domani con il presidente Hu Jintao, Obama fa sapere che gli Usa non vogliono contenere la Cina, anzi le danno il benvenuto come membro forte e prospero della comunità internazionale, ma non vogliono neppure cedere la loro leadership. La prima tappa del presidente americano è proprio Shangay, capitale industriale dell’ impero, ma è di tutt’ altro tenore l’ incontro fortemente voluto con gli studenti cinesi e meno gradito a Pechino che non lo ha trasmesso a differenza di tutti i precedenti incontri con i Presidenti americani. Obama parla di rispetto dei diritti umani, di libertà di religione, informazione e partecipazione. Valori universali che il gigante asiatico fatica a fare propri. Tocca il tema del libero accesso a Internet, in quella stessa Cina dove la censura colpisce per prima la Rete. Incassa una piccola vittoria, ma deve fare i conti con il passo indietro sul fronte ambientale. Le due potenze, principali responsabili dell’ inquinamento del pianeta, hanno raggiunto un compromesso che svuota di ogni significato il prossimo vertice di Copenaghen sul cambiamento climatico. Cina e Usa freneranno sui tagli ai gas serra: si solo ad un generico impegno alla riduzione delle emissioni. Ora l’ Europa è più sola.
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