GIUSTIZIA

Procedimento Ciavatta-Santi, accuse incrociate fra Rete e Repubblica Futura

Procedimento Ciavatta-Santi, accuse incrociate fra Rete e Repubblica Futura.

Repubblica Futura rincara la dose, dopo le dichiarazioni rese ieri in conferenza stampa, sul ritiro della querela a carico di Roberto Ciavatta ed Emanuele Santi da parte del CDA di Carisp. Argomentazioni a 360 gradi, attaccando “un Governo che – dice – interviene a gamba tesa in tutti gli ambiti in cui i propri rappresentanti sono a rischio, in particolare in ambito giudiziario”. RF cita alcuni episodi: “Collegio Garante, nominato per la prima volta nella storia dalla sola maggioranza”, la decisione di “non far entrare in ruolo i due giudici d'appello vincitori di un concorso”; gli interventi “sul Consiglio Giudiziario che ha tolto dall'organo il giudice titolare del Conto Mazzini e tutta una serie di giudici non graditi alla maggioranza” fino a ieri – prosegue RF: “nominare in fretta un nuovo CDA Carisp e fargli decidere come prima azione di ritirare la querela a carico di Ciavatta e Santi è la dimostrazione che si è tornati agli anni bui del passato, quando il potere veniva usato come salvacondotto per ogni nefandezza, sicuri di non poter essere perseguiti dalla legge. Ciavatta e Santi non sono colpevoli fino a sentenza. Ma alla sentenza – conclude Repubblica Futura - bisogna arrivarci”.

Da Rete “sbigottimento” per le dichiarazioni dell'opposizione sul procedimento a carico di Ciavatta e Santi, definendole “diffamatorie”. E passa all'attacco guardando in particolare proprio a Repubblica Futura: “Chi guidava il Governo della scorsa legislatura non dice che tali denunce potessero essere state, al tempo, suggestionate da motivazioni politiche”, riscontrando “che chi si spinge in affermazioni così gravi, conferma a sua volta una visione della giustizia e del potere a servizio di qualcuno. Che i paladini di RF – prosegue Rete - giungano a ritenere che il nuovo CDA di Cassa di Risparmio sia stato nominato ad hoc per “evitare un processo”, significa non capire che questo CDA dovrà perseguire l’obiettivo di rimettere in sesto, nell’interesse dei sammarinesi, una banca abbandonata a sé: RETE vigilerà come sempre su questo, per tutelare i soldi della gente anche a costo di alzare la voce e di prendersi altre denunce pretestuose da chi usa le denunce come arma di intimidazione politica”. Ricorda poi che “compito di una banca è anche valutare se procedere con una causa comporta una spesa o ci sono margini per ottenere un utile”. “Ciavatta e Santi – prosegue Rete - continueranno a presenziare a testa alta in un processo politico e mediatico, perché il processo continua nonostante le false affermazioni di RF. Continueranno a presenziare, mentre l'unico assente era il denunciante Fabio Zanotti, nominato da RF e a lui RF dovrebbe chiedere le ragioni dell'assenza”.

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