Il processo di costituente del Partito Socialista potrebbe subire un rallentamento, se non addirittura un fermo
A sentire gli esponenti delle due forze politiche accomunate dal percorso della costituente, il progetto va avanti senza tentennamenti. “Una cosa – dicono – è la creazione di un Partito Socialista che raccolga le forze che si ispirano a radici comuni, altro è il dialogo aperto con il Patto per ricercare soluzioni condivise nell’interesse del Paese”. Ma le voci sul rischio che il percorso possa registrate una battuta d’arresto, si rincorrono. In casa PSD non tutti pare condividano il progetto fino in fondo e i vertici del Nuovo Partito Socialista non hanno gradito le diverse posizioni e, sempre stando alle voci, qualcosa si è raffreddato. “Nel Psd – ha dichiarato nei giorni scorsi Augusto Casali - fra i molti convinti, si annida anche chi ha aderito solo perché convinto fosse la scorciatoia per recuperare posizioni di Governo”. Di tutt’altro tono le dichiarazioni di Gerardo Giovagnoli che invece getta acqua sul fuoco e parla di un partito compatto. A sciogliere il nodo sarà l’assemblea del Nuovo Partito Socialista, già fissata per lunedì. Il progetto nasce proprio da Augusto casali e compagni, che nel settembre scorso avevano lanciato la proposta del Partito Socialista. Dopo che i Socialisti riformisti si sono chiamati fuori, e la decisione di Monica Bollini, dei Sammarinesi per la Libertà, di lasciare il tavolo del confronto, sono rimasti NPS e il PSD. Ed è tra loro che si dovranno chiarire tentennamenti e divergenze. Diversamente tutto potrebbe saltare già da lunedì. Nel video le interviste a Gerardo Giovagnoli e Erik Casali.
Sergio Barducci
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