Procreazione assistita, Ciavatta replica alle critiche; "Servono regole certe che oggi non abbiamo"

Sul piano scientifico, abbiamo chiesto alla Presidente del Comitato di bioetica su quali criteri ci si basa per tematiche di questo tipo

Procreazione assistita, Ciavatta replica alle critiche; "Servono regole certe che oggi non abbiamo".

Verso nuove regole per la procreazione medicalmente assistita a San Marino: dopo una delibera del Congresso di Stato del 27 marzo, si riunirà un gruppo di lavoro ad hoc. Ma arrivano le prime critiche sulla questione. A sollevarle è don Gabriele Mangiarotti, responsabile dell'Ufficio scuola e cultura della Diocesi, che chiede se ne abbiamo realmente bisogno e se ci siano degli interessi economici sottostanti. Don Mangiarotti chiede poi a chi giovi la novità visto che lo Stato già sovvenziona le coppie che vogliono ricorrere alla fecondazione assistita fuori San Marino.

L'obiettivo politico è ora la creazione di un progetto di legge sul tema, come prescritto dalla legge a sostegno della famiglia. “Le norme servono per mettere regole certe che oggi non abbiamo”, afferma il segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta, in risposta alle critiche. Il gruppo di lavoro, composto da professionisti della sanità, sottolinea Ciavatta, “saprà dare le risposte più opportune”. Del gruppo faranno parte, tra gli altri, rappresentanti dell'Authority sanitaria e del Comitato di Bioetica.

Al momento, San Marino riconosce un rimborso parziale del trattamento fuori confine alle coppie. Difficile che sul Titano sarà creato un centro apposito, prevede il Segretario, salvo un interessamento di privati. La finalità resta dunque la chiarezza normativa sul tema. E' ancora presto, spiega poi Ciavatta, per affrontare l'eventuale discorso legato alle coppie omogenitoriali per le quali, aggiunge, "non abbiamo un riferimento normativo".

Sul piano scientifico, il team sarà composto, tra gli altri, da Authority sanitaria e Comitato di Bioetica. Quest'ultimo ha già emesso un documento dedicato alla questione. Alla presidente, Luisa Borgia, abbiamo chiesto su quali criteri bioetici ci si muoverà nel lavoro di approfondimento. "Una buona legge - afferma - deve necessariamente partire da basi scientifiche". Tra i fondamenti, spiega, quello della "non maleficenza", perché "sono tecniche che impattano sulla salute della donna e del concepito". Quindi, sarà necessario un confronto con la letteratura scientifica più aggiornata. Questa, sottolinea Borgia, "è la base di tutti i ragionamenti".

Nel servizio, l'intervista a Luisa Borgia (presidente Comitato sammarinese di bioetica)

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