Il progetto di legge sullo sviluppo economico resta in Consiglio Grande e Generale
In seduta notturna la Reggenza ha posto in votazione la procedura d’urgenza per l’avocazione del progetto di legge da parte dell'Aula. Era necessaria la maggioranza qualificata. Il Consiglio ha dato il via libera alla procedura con 50 voti favorevoli e tre contrari. La normativa verrà così direttamente esaminata per la seconda lettura nella prossima seduta consiliare, saltando il passaggio in commissione. La affiancheranno la spending review e il decreto sulla patrimoniale. Le ultime repliche hanno registrato volontà bipartisan di confronto. Per l'Upr il limite del provvedimento è di affrontare molti tempi ma non in maniera esaustiva. E chiede che da qui, al prossimo Consiglio, trovino spazio le loro proposte economiche. Secondo Sinistra Unita nella relazione non c'è traccia delle priorità individuate al tavolo di confronto. Certe scelte sono discutibili, come la tassa di soggiorno,e l'approccio non è efficace. Provvedimento vago su residenze e agevolazioni per Civico 10. Si dimenticano temi importanti come la riforma della Camera di Commercio e il bilinguismo. Per Rete si parte da un testo già redatto, il decreto 65 del 2007, e lo si spaccia per l'esito del confronto. Il modello da seguire, ribadisce, è quello nord europeo della tutela del reddito. La dc sottolinea invece tre caratteristiche fondamentali: radicamento nel territorio, occupazione e investimenti. Bisogna slegare gli incentivi dal rapporto con la politica e in questo progetto di legge ci sono gli automatismi. Partiamo dal documento per verificare le convergenze, invita Alleanza Popolare che vede nell'attrazione degli investimenti esteri uno dei punti qualificanti del documento. Un approccio apprezzato dal partito socialista che chiede confronto su questioni come l'ecopass e la tassa di soggiorno e parla di mancanza di coraggio sui temi del commercio, del lavoro, sui giochi e sul sistema bancario. Ci saranno altri interventi, ricorda il Psd. Ma prima serve una piattaforma. Dobbiamo dimostrare al Paese di essere capaci di andare nel concreto, sottolinea il Segretario alle finanze. Se l'obiettivo è dire che tutto è sbagliato, afferma Claudio Felici, si commenta da solo. Siamo in Aula per produrre il cambiamento del Paese e saremo qui la prossima volta a fare delle scelte. Con un confronto politico serio si decide la direzione di marcia.
Sonia Tura
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