Prosegue, in Aula, il confronto sul bilancio dello Stato per il 2012 e sul piano strategico di sviluppo
Maggioranza e opposizione si soffermano sulla crisi che attraversa il Paese e lanciano anche qualche provocazione. Se non ci fosse la nuova legge elettorale, dice il Segretario alla sanità, non avremmo più questa maggioranza. Nessuno vuole varare provvedimenti impopolari. Claudio Podeschi elenca i punti di debolezza della Repubblica. Il principale, dice, è ancora l’inserimento di San Marino nella black list. Poi le difficoltà del sistema bancario. Ancora, afferma, non è stato spiegato fino in fondo perché sono iniziati i problemi e perché le situazioni legate alla Cassa di Risparmio hanno portato poi alla crisi generale sistema. Il Segretario alla sanità torna anche sull’ultimo incontro a Roma per dire che l’Iss deve poter sprigionare le proprie potenzialità. Intanto però, sottolinea il Presidente di Alleanza Popolare, non si interviene sui tagli. Quando si mettono le mani in tasca ai cittadini, premette Mario Venturini, dobbiamo essere irreprensibili nel tagliare gli sprechi. Invece ci sono santuari intoccabili, e l’Iss è vera e propria repubblica indipendente. E’ impossibile, afferma, che su un bilancio da 83 milioni di euro non si possa tagliare qualcosa. Con interventi più oculati e incisivi, dice, si poteva presentare una legge di bilancio migliore. Abbiamo, ricorda, il record mondiale di ricette procapite: 7,5 per assistito, facciamo oltre un milione di esami di laboratorio. Siamo totalmente d’accordo, ripete, con gli interventi presi dal governo sui prelievi previsti dal bilancio. Meno d’accordo invece, con il progetto di sviluppo e la politica dei tagli. Per lui il documento di sviluppo economico è poco credibile. Dentro dice, c’è troppa roba, persino la ferrovia. Meglio meno cose, per il Presidente di Ap, ma che si possono fare subito. Dall’opposizione, Federico Pedini Amati del psrs, definisce il piano strategico di sviluppo il libro dei sogni. C’è tutto e il contrario di tutto. Il solito modo, afferma, per non fare niente. Io non lo chiamo libro dei sogni, gli risponde Francesca Michelotti di Sinistra Unita, perché se un politico non è capace di sognare deve andare a casa. Piuttosto, aggiunge, questo governo naviga a vista. E’ litigioso e diviso, in difficoltà per i veti incrociati e per la presenza di figure politiche inguaiate in vicende di cronaca giudiziaria. Francesca Michelotti plaude al Presidente della dc quando parla delle grandi questioni morali che condizionano la politica ma chiede a Teodoro Lonfernini quando passerà dalle parole ai fatti, invitandolo a cercare luoghi e modalità inedite per trovare alleati che la pensano come lui. Mettiamo in atto, dice, un trasversalismo virtuoso.
Sonia Tura
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