Protezione Civile, botta e risposta Lonfernini-Ciavatta
“Di fronte alla tragedia dell’Abruzzo il Governo ora scopre di avere anche la Protezione Civile da organizzare, dimenticando - prosegue il coordinatore dei DdC - che la legge del 2006 era un atto rilevante per organizzare un settore negli ultimi anni considerato molto poco e per il quale non si è mai pensato di attuare un coordinamento per gestire le emergenze e creare specifiche infrastrutture. Risulta quindi quanto meno sospetto l’improvviso attivismo del Governo e del Segretario agli Interni su un tema così rilevante - sostiene Lonfernini, che conclude - spero almeno che oltre alle nomine, ad amici e parenti, si mettano in campo risorse e un progetto complessivo”.
Replica il Segretario agli Interni e definisce “sorprendente l’esternazione di Lonfernini sulla Protezione Civile”. “Forse - prosegue - negli ultimi due anni e mezzo si è occupato di altro ed ora s’è svegliato, ma non abbastanza e non si è accorto delle cose concrete. Nel 2008 è stato firmato l’accordo con l’Italia in materia di Protezione Civile, atteso da anni e non ottenuto da Lonfernini. Quando mi è stata affidata la delega - prosegue il Segretario - la dotazione di mezzi e strumentazione della Protezione Civile era ai minimi termini ed obsoleta, ora il Corpo è stato dotato di quanto necessario per la sicurezza e la dignità del servizio. E’ stato potenziato l’organico della Polizia Civile affinché vi fossero risorse da poter formare professionalmente e da dedicare alle necessità specifiche della Protezione Civile, ed è pronto il decreto sulle attività a rischio di incendio”. “La legge del 2006, a cui doveva seguire il decreto che Lonfernini non ha fatto, non è stata applicata nella sua interezza dai governi di cui ho fatto parte perché ritenuta faraonica, inadeguata alle esigenze del Paese e una chiara operazione di immagine” conclude Valeria Ciavatta.
Myriam Simoncini