13 consilieri, in rappresentanza di 5 forze politiche di estrazione diversa – dal centro di Ap alla sinistra radicale di Rifondazione – d’accordo su come riformare la legge elettorale. Quattro i punti cardine su cui si basa l’intesa: la dichiarazione delle coalizioni prima del voto; la possibilità di cambiare i governi solo con le elezioni e non con “ribaltoni” durante la legislatura; il premio di maggioranza per la coalizione vincente; la valorizzazione del voto per gli elettori residenti in Repubblica. Ap, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Nuova San Marino, gli ex Psd del gruppo federativo socialista e Zona Franca trovano le convergenze e vogliono da subito avviare il dialogo - sulla base della loro proposta di riforma - con tutte le forze politiche, ma l’interlocutore principale a cui si rivolgono e’ il Psd. In primis perche’ nella mozione finale del loro Congresso si delineava un modello analogo di riforma elettorale, poi perchè con i 19 consilieri del Psd verrebbe raggiunta – virtualmente – la maggioranza qualificata, necessaria per l’approvazione della nuova legge elettorale. Particolare non trascurabile che i rappresentanti delle forze politiche intervenute alla conferenza stampa, non hanno mancato di sottolineare. 'L’intesa sulla riforma elettorale – è stato detto – non è un episodio estemporaneo'. Le stesse forze d’opposizione concordano sulla necessita’ di moralizzare la politica, eprimono un giudizio negativo sull’operato del governo straordinario e sulla questione della San Marino Giochi preannunciano, per i prossimi giorni, una dura presa di posizione.
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