Dopo il gelo, prove di pace tra Berlusconi e Tremonti. Il faccia a faccia tra il ministro dell’Economia ed il presidente del Consiglio, furioso per le nuove accuse dei magistrati che indagano sulla vicenda delle escort, è durato circa due ore. L’incontro, di cui unico testimone sarebbe stato Gianni Letta, secondo fonti del Tesoro è andato bene. I rapporti tra i due dovrebbero essersi così chiariti dopo l'assenza del ministro dell'Economia al voto sull'arresto del suo ex braccio destro, Milanese. Poco prima, Tremonti, “blindato” dal sostegno di Bossi, era stato ricevuto dal presidente della Repubblica Napolitano. Il Quirinale è molto preoccupato per la frattura tra Berlusconi e Tremonti in un momento delicatissimo della congiuntura economica. In ogni caso, il ghiaccio pare rotto, con la ricerca di un compromesso tra Tremonti che segue la linea del consolidamento dei conti pubblici con la “benedizione” di Bossi, e la linea di Berlusconi, deciso anche dalle spinte del Pdl a dare una sterzata alla politica economica del governo concentrandola a Palazzo Chigi. Un primo passo concreto sarebbero due provvedimenti in arrivo: uno sulle infrastrutture e uno sulla semplificazione. Intanto, alla vigilia del voto di sfiducia alla Camera sul ministro Romano, la politica si interroga sull'affondo del Cardinal Bagnasco e sul suo richiamo chiaramente rivolto a Berlusconi a “cambiare l'aria”. Mentre le parole del presidente dei Vescovi italiani determinano forte disagio nel Pdl, Bersani chiede al governo di “schiodarsi”. Di Pietro domanda al presidente Napolitano di fermare il premier, mentre Fini dice basta a “debolezza e confusione”.
Da Roma Francesco Bongarrà
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