Nei partiti storici usciti sconfitti dalle urne è tempo di resa dei conti. Vale per la Dc, ma anche nel Ps le acque non sono tranquille. Paolo Crescentini, che si è dimesso da Presidente, ha un piede fuori dalla porta. E' deluso e amareggiato per le lotte intestine ma soprattutto ha appreso con stupore e a malincuore che sarebbe nata una corrente - denominata Movimento Socialista per la Repubblica - contro la dirigenza perché ritenuta "non all'altezza del popolo socialista".
Il documento, sottoscritto da otto membri di Direzione, è stato letto da Rossano Fabbri durante il parlamentino di giovedì sera. “Se per questi compagni i colpevoli sono in primis presidente e Segretario – ironizza Crescentini - potevano benissimo fare a meno di creare una corrente visto che entrambi ci siamo dimessi prima ancora che nascesse”. Ricorda inoltre che ogni decisione è stata deliberata dagli organismi e non presa in maniera verticistica dalla dirigenza. “Non è con le correnti, che paiono più strumentali per attaccare le persone che non per costruire qualcosa – avverte - che si va lontano”. Che lo si chiami laboratorio di idee o corrente interna, Movimento Socialista per la Repubblica “non lancia un attacco all'attuale dirigenza, forse la meno responsabile – spiegano gli aderenti – ma rivolge una critica molto più ampia, che parte da lontano”. Sotto la lente il percorso socialista, problemi ed errori commessi negli anni, a partire dalla frammentazione. “Un modo per stimolare il partito” ma che ha sollevato il disappunto di chi – come Crescentini – lo giudica un braccio di ferro per dimostrare chi sia il più forte. Da qui, la minaccia: “se è questo che il Partito Socialista vuole – conclude Crescentini - allora tolgo il disturbo”.
Monica Fabbri
Il documento, sottoscritto da otto membri di Direzione, è stato letto da Rossano Fabbri durante il parlamentino di giovedì sera. “Se per questi compagni i colpevoli sono in primis presidente e Segretario – ironizza Crescentini - potevano benissimo fare a meno di creare una corrente visto che entrambi ci siamo dimessi prima ancora che nascesse”. Ricorda inoltre che ogni decisione è stata deliberata dagli organismi e non presa in maniera verticistica dalla dirigenza. “Non è con le correnti, che paiono più strumentali per attaccare le persone che non per costruire qualcosa – avverte - che si va lontano”. Che lo si chiami laboratorio di idee o corrente interna, Movimento Socialista per la Repubblica “non lancia un attacco all'attuale dirigenza, forse la meno responsabile – spiegano gli aderenti – ma rivolge una critica molto più ampia, che parte da lontano”. Sotto la lente il percorso socialista, problemi ed errori commessi negli anni, a partire dalla frammentazione. “Un modo per stimolare il partito” ma che ha sollevato il disappunto di chi – come Crescentini – lo giudica un braccio di ferro per dimostrare chi sia il più forte. Da qui, la minaccia: “se è questo che il Partito Socialista vuole – conclude Crescentini - allora tolgo il disturbo”.
Monica Fabbri
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