Il PSD dalla Reggenza: via libera al programma e alla squadra di governo
12 punti condensati in 27 pagine, che nella premessa ricorda la necessità di garantire la stabilità politica perché al di la dei numeri, solo la coesione e la convinzione che è necessario lavorar insieme, possono garantire a una maggioranza continuità. Nel metodo si ipotizza un difensore civico come tutela della moralità degli amministratori pubblici.
Definita anche la squadra, confermati Stolfi, Macina e Chiaruzzi per il PSD, la Michelotti e Foschi per Sinistra Unita, e due nuove entrate: Denise Bronzetti, PSD e Monica Bollini, Sammarinesi per la Libertà.
A ottobre con la nomina dei Capitani Reggenti si riaprirà il discorso segreterie e, visti i numeri esigui, potrebbe proporsi una Reggenza esterna al Consiglio Grande e Generale, come previsto dalla nuova legge qualificata e come già avvenuto in passato, dal momento che non era vietato dalla norma antecedente.
Il segretario PSD Paride Andreoli, ribadisce la volontà di un nuovo modo di fare politica. Novità emersa è il dialogo con l’opposizione. Alessandro Rossi dice che c’è molta strada da fare, per creare una strada di normalizzazione e conciliazione con opposizione per un clima più sereno. “Livello di tensione con strumentalizzazioni e denigrazioni crediamo non facciano bene al Paese”. Giovanni Lonfernini mette in evidenza come queste 4 forze hanno imboccato con trasparenza la strada per una coalizione come prevede legge elettorale.
È un accordo soddisfacente per Monica Bollini: “I giudici nei nostri confronti saranno solo i cittadini”, e sottolinea un programma che riprende molti dei cavalli di battaglia della sua forza politica. Il capogruppo PSD elenca le sedi di dialogo con l’opposizione: la Consulta per Europa, la consulta per lo sviluppo e quella per i diritti civili.
Capitolo priorità: l’accordo di cooperazione alla sicurezza del territorio, la riforma previdenziale, le infrastrutture viarie e di interesse sociale, gli interventi per il comparto turistico e il controllo rigoroso dello sviluppo della piazza finanziaria.
“Metro di giudizio per forze politiche e cittadinanza su quanto riusciremo a portare a casa, solo su questo accetteremo critiche”, conclude Pier Marino Mularoni.
“Come DdC ci siamo schierati con chiarezza, confermando il nostro impegno quando avevamo incarichi nel governo, e lo confermiamo ora che non ci siamo”.
La squadra di governo