Psd dice no alla linea del governo sull'Europa

“Non possiamo essere considerati alla stessa stregua di altri microstati come Andorra, Liechtestein e Monaco perche loro sono protettorati o principati, mentre noi siamo una Repubblica del tutto indipendente”: così il capogruppo del Psd Felici, nell’incontro pubblico a Domagnano. Una puntualizzazione che marca una divergenza netta rispetto al percorso che sembra prediligere il Governo. Felici rileva anche una differenza di velocità tra maggioranza e membri dell’esecutivo, nel dialogo in corso tra Patto e partiti della Costituente. La presidente del Psd Denise Bronzetti ritiene che il problema prioritario da risolvere è il rapporto con l’Italia e che le grandi riforme di sistema vengano dopo. Per la Bronzetti, inoltre, c’è un’emergenza conti pubblici. “Abbiamo chiesto in varie sedi, anche al tavolo col Patto, i numeri e non ci sono stati forniti. Senza numeri – sottolinea la presidente del Psd – non è possibile impostare correttamente alcuna riforma”. Per il Segretario Giovagnoli servono due tavoli di dialogo ristretti – su Italia ed Europa - e con la presenza fissa dei segretari di Stato, nel dialogo in corso col Patto. Giovagnoli ha ribadito il termine di non più di due settimane per arrivare a risultati concreti.

Luca Salvatori

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