I due massimi esponenti del PSD minimizzano: Morganti aggiusta il tiro delle sue esternazioni, Chiaruzzi le riconduce nell’alveo del confronto interno, ma in casa del PSD le acque sembrano rimanere ancora agitate. Galeotto quel documento dei 100, nel quale si chiede apertamente di prevedere un bivio a fine legislatura, per separare la strada politica del PSD da quella della Democrazia Cristiana. Una presa di posizione accolta con disappunto, sfociata in uno scontro piuttosto acceso nell’ultima segreteria politica. Lunedì sera l’organismo del PSD tornerà a riunirsi e di sicuro l’argomento centrale all’ordine del giorno sarà questo: le affermazioni di Morganti, la linea politica del partito. A chi osserva dall’esterno lo strappo sembra deciso, l’impressione è che ancora una volta in seno al PSD si possano costituire due diverse componenti, quasi una nuova corrente, ma i responsabili politici lo escludono e si dicono fiduciosi sulla possibilità di ricondurre tutto ad una semplice divergenza che rientrerà dopo un sano ed approfondito confronto. Di certo i rapporti tra il Presidente e il suo partito non avevano mai raggiunto questi livelli di scontro. Che la sua posizione fosse più spinta rispetto ad altre più moderate è chiaro da sempre: non è la prima volta che Morganti, su svariati temi politici, spinga sull’acceleratore e allunghi rispetto al resto del partito, poi costretto a rientrare dalle dichiarazioni più caute e prudenti del suo segretario. “Tutto normale - hanno sempre dichiarato – sono solo solleciti acceleri dovuti alla volontà di incalzare”, ma oggi la questione sembra, almeno dall’esterno, un po’ più seria. Martedì ne sapremo qualcosa di più. Intanto l’alleato di Governo resta a guardare, non senza un forte interesse a capire che piega prenderanno le cose. Il Segretario della DC, Pier Marino Menicucci, non nasconde di seguire il dibattito interno al PSD con sufficiente distacco, visto che si tratta di una cosa interna, ma allo stesso tempo con un auspicio: che questo non faccia venire meno quella coesione necessaria alla coalizione, soprattutto in questa ultima fase di legislatura, quando gli impegni assunti con il Governo Straordinario stanno per vedere la loro concretizzazione. Impegni che sono ampiamente confermati e appuntamenti, di grande importanza per il paese, sui quali l’accordo è stato raggiunto. Il riferimento è, in particolare, alle riforme in materia di pensioni, lavoro, legge elettorale, ma anche alla legge finanziaria. Il Segretario alle Finanze, Pier Marino Mularoni, ha avviato i confronti con le forze politiche, e le due forze della maggioranza stanno ragionando sulla sua impostazione.
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