Psd: entusiasmo per la candidatura di esponenti storici della componente socialista

Per Silvia Cecchetti, Paolo Crescentini e Roberto Raschi una sorta di “ritorno a casa”. Così anche per Federico Pedini Amati, che guarda al 9 giugno. “Solo i numeri finali – ha detto – diranno quali sono le alleanze”

Conferenza stampa di “metà campagna” elettorale; al centro – ha sottolineato Gerardo Giovagnoli - “la storia del Partito e delle sue persone”. Una sorta di chiusura del cerchio infatti – dopo la svolta riformista del 2005, e le successive vicissitudini -, il “ritorno a casa” di 4 esponenti di peso, di quella che è stata definita l'”identità socialista” del PSD. Che “torna a pensare in grande”, ha sottolineato Silvia Cecchetti. Centrale, nei vari interventi, il concetto di “fare squadra”, del ritrovarsi tra “amici”. Roberto Raschi - “ultimo Reggente, è stato detto, nominato dal Partito Socialista” - ha ricordato il momento di sbandamento, che seguì il Congresso dell'unificazione. Ma alla base vi era un “progetto lungimirante”, ha rimarcato; essendo stato proprio il PSD “pioniere dell'integrazione” europea del Titano. Tanta voglia di fare anche per Paolo Crescentini; ha rivelato come inizialmente non pensasse ad una ricandidatura, salvo poi essere contagiato dallo stesso entusiasmo con il quale affrontò la sua prima esperienza in Consiglio nel 2008.

La prossima Legislatura sarà “epocale” - ha osservato -, non posso pensarla senza il PSD al Governo. Posto l'accento poi sui progressi nell'edilizia sociale, ricordando un incarico alla Segreteria di Federico Pedini Amati. Perentorio, quest'ultimo: “il PSD guiderà il cambiamento del Paese, non altri”. Sguardo allora al 9 giugno; a suo avviso saranno i “numeri finali” a definire le “alleanze”. Non ci interessa – ha aggiunto – l'”alternativa brancaleone”. Un cenno pure alla recente conferma in appello della condanna all'ex Direttore del CIS: “non saremo mai con la cricca”, ha dichiarato. A tirare le fila Luca Lazzari; ricordando la visione, il percorso del Partito - che osservò inizialmente da una diversa collocazione politica. Interconnessione, scambio, apertura, Europa: i punti nodali. A suo avviso ci sono ora le condizioni per portare a compimento quell'idea di Paese. Da qui la conclusione: “servono più riformatori al governo”.

Nel servizio l'intervista a Silvia Cecchetti - PSD

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