Il Partito dei Socialisti e Democratici prende le distanze dalle affermazioni di Zona Franca circa il rapporto con la Dc. Frasi pesanti, con le quali a nome della corrente interna si chiedeva al PSD un gesto di coraggio e di scaricare la democrazia cristiana per formare un nuovo governo. “Non possiamo condividere – si legge in una nota ufficiale - la posizione che un rappresentante del PSD, a nome di un gruppo, ha indicato come perentoria”. Non solo il partito si dissocia, ma parla di un unico rappresentante e non nomina mai la corrente di Zona Franca. Una scelta che, di fatto, alimenta le perplessità di chi si chiede se Zona Franca esista ancora come corrente interna oppure no, se sia mai stata ufficialmente formalizzata anche nel PSD e non solo nell’ex partito dei Democratici. Ma correnti a parte per Segretario e Presidente del nuovo partito della sinistra ogni conclusione sarebbe affrettata. C’è un confronto aperto con tutte le forze politiche, espletato attraverso i vari incontri già avviati, . Un dibattito – scrivono i vertici del PSD – attento, responsabile e plurale, che vede gli organi dirigenti assiduamente impegnati nel delineare posizioni valide e condivise. Solo dopo aver concluso questo iter articolato, fanno sapere i socialisti e democratici, si potranno adottare delle scelte, che dovranno essere condivise dopo aver consentito a tutti di esprimersi sulla materia, anche a chi è in dissenso. Un allungo troppo affrettato, uno scivolone, una voce solitaria? Che cosa ci sia dietro quel comunicato firmato Zona Franca non è dato a sapere. Di fatto il PSD zittisce quelle dichiarazioni e si limita a ricordare che il Congresso di Febbraio ha confermato la scelta di portare a termine gli obiettivi del Governo Straordinario. Ogni altra posizione – conclude la nota – non può che risultare impropria. A gettare acqua sul fuoco è anche il Consigliere Francesca Michelotti, leader di Zona Franca, che offre una interpretazione decisamente più morbida. Il Congresso della DC - scrive- ha avuto il merito di ricompattare un partito turbato da forti inquietudini interne, che ha espresso con estrema chiarezza la propria visione sulle scelte di fondo e le prospettive future del Paese. Zona Franca – aggiunge il Consigliere Michelotti – da sempre si batte per la democrazia dell’alternanza e ha colto, nel congresso DC forti segnali che indicano come lo scenario politico possa rapidamente evolversi in questa direzione Questo però – precisa – quando la fase critica sarà superata. Alla DC l’invito a concretizzare quel rilancio del governo straordinario invocato dal podio congressuale. Non possiamo permetterci di perdere nessuna opportunità di trasformazione – aggiunge - per un ritorno alla normalità il più rapido e indolore possibile. Anche la DC – conclude Francesca Michelotti – dovrà fare la sua parte e rispettare gli impegni presi al momento del varo del Governo straordinario”.
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