Il Psd presenta l’assemblea congressuale del 24 luglio e il proprio progetto economico
Tre i driver individuati dal Psd: fiscalità competitiva, qualità dei servizi, convenienza degli acquisti. Tre motori che acquistano il massimo della loro forza con l’ingresso nell’Unione Europea. “Il Governo - dice Stolfi - manca di progettualità e gioca al ribasso. Con gli accordi bancario e finanziario recepiremo già - afferma - buona parte delle normative europee senza portare a casa l’operatività delle nostre banche in Italia”. “L’Esecutivo - secondo Giuseppe Moranti - viaggia con la pistola puntata alla tempia verso la trasparenza e ha commesso l’errore di ridurre la politica estera e le possibilità di sviluppo al solo rapporto con l’Italia. San Marino - dice - deve prima di tutto trattare un’adesione negoziata con l’Unione Europea, poi ragionare con il mondo, e quindi con l’Osce. L’altro errore - conclude Morganti - è quello di viaggiare verso la trasparenza senza pensare alla contropartita futura”. “La sovranità - sottolinea Denise Bronzetti - non è nell’isolamento ma nelle relazioni con gli altri Stati per sviluppare appieno tutte le nostre potenzialità”. “Dall’attacco alla riservatezza - per Antonio Carattoni - discende tutti il nostro sistema finanziario. E’ una partita straordinaria più grossa di noi e non è bilaterale. Dal ‘92 San Marino conosce il destino dei suoi capisaldi. Abbiamo avuto tutto il tempo - afferma - di prepararci alla chiusura di un ciclo, mentre è bastata una circolare di Banca d’Italia per metterci in ginocchio. Non solo non abbiamo assunto una posizione rispetto all’adesione o non adesione all’Europa. Abbiamo fatto peggio - conclude - non abbiamo fatto niente”. E la possibile adesione di San Marino allo spazio economico europeo? “Non siamo contrari” risponde Stolfi. “E’ l’inizio di un percorso che vuol dire già accettare la libera circolazione delle persone, dei capitali, dei servizi e delle merci. Meglio, allora, la strada maestra”. (Intervista a Denise Bronzetti)
Sonia Tura