Sarà mercoledì il giorno del confronto interno del Psd, dopo le dimissioni del Presidente, Patrizia Busignani e quelle annunciate del Segretario politico, Paride Andreoli. All’orizzonte si profila una tempesta poderosa. Si intensificano infatti le voci di possibili divorzi, di una spaccatura che separerebbe definitivamente le due anime del Psd. Emergono, in definitiva, divergenze sulle strategie politiche, il percorso di coalizione, il ruolo e l’identità del Psd. Contrasti sopiti che oggi arrivano alla resa dei conti. Il Consiglio Direttivo di mercoledì sarà chiamato a prendere atto delle decisioni dei massimi vertici e a discutere sulle motivazioni, le conseguenze politiche. Il parlamentino del Psd si annuncia rovente e potrebbe sancire lo strappo. Peseranno come macigni le parole del Presidente, che nella lettera di dimissioni punta il dito su chi, a suo giudizio, lavora nell’ombra per obiettivi diversi da quelli dichiarati. Patrizia Busignani parla di manovre per un ritorno al passato, del tentativo strumentale di rilanciare un’identità socialista separata, di percorrere strade già battute e rimettere in circolo formule già sperimentate.
Non commenta il Segretario Andreoli che si limita a rimandare ogni eventuale dichiarazione ai prossimi giorni, alla chiusura dell’assemblea parlamentare, quando – come anticipato – formalizzerà la sua decisione di rimettere il mandato.
Gli alleati della coalizione seguono l’evolversi della situazione (le voci di Alessandro Rossi e Giovanni Lonfernini).
Sergio Barducci
Non commenta il Segretario Andreoli che si limita a rimandare ogni eventuale dichiarazione ai prossimi giorni, alla chiusura dell’assemblea parlamentare, quando – come anticipato – formalizzerà la sua decisione di rimettere il mandato.
Gli alleati della coalizione seguono l’evolversi della situazione (le voci di Alessandro Rossi e Giovanni Lonfernini).
Sergio Barducci
Riproduzione riservata ©