Psd: "La riforma fiscale da sola non basta"
Su questo le idee sono chiare: più ampio l'intervento sulla fiscalità; contenimento delle spese e mobilitazione di risorse per dare ossigeno al sistema. Il Psd pensa a criteri di induttività, come redditometro o studi di settore, perché la dichiarazione dei redditi corrisponda ad un tenore di vita. Poi il passaggio al regime IVA e una tassa di scopo, per finanziare progetti specifici. Bene lo “spendig review” la valutazione della PA, affidata ad un organismo esterno. E per ogni spesa rigorose gare d'appalto. Per le opere straordinarie si mettano in gioco le risorse di Enti che hanno accantonamenti, come Cassa Edile, Fondo Servizi Sociali e Fondo Pensioni. Risorse da destinare ad infrastrutture, potenziamento delle telecomunicazioni, investimenti in campo ambientale e per il risparmio energetico. Il patrimonio immobiliare dello Stato dovrebbe essere conferito tutto ad un unico Ente e i capitali messi in circolo dopo la trasformazione in titoli. Poi c'è la partita delle banche. Insieme alla ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio si affronti globalmente la crisi del sistema, si valutino le necessità globali. Su questi punti si gioca la condivisione allargata per la riforma fiscale ma anche per un nuovo modello del Paese.
Sergio Barducci