Invitano esplicitamente la maggioranza a decidere, a risolvere la questione aperta in seno al Governo, si chiedono quale sia il rapporto tra i due inquilini di Palazzo Begni e invocano un esecutivo capace di fare delle scelte. “La soluzione, – affermano i vertici del Partito dei Socialisti e Democratici – deve trovarsi senza provocare nuova instabilità. Niente elezioni anticipate, ma un governo allargato, capace cioè di portare avanti progetti condivisi e su questi si assicuri l’appoggio delle opposizioni. Tutte le forze responsabili e rappresentative – sostiene il PSD – dovrebbero essere coinvolte nelle strategie, nel rispetto dei ruoli. Gatti – aggiungono – se ne deve andare, un semplice rimescolamento degli incarichi sarebbe solo una presa in giro, per gli EPS, per AP e per il Paese.” Sarebbero pronti a votare provvedimenti condivisi ma criticano l’atteggiamento di segretezza o di reticenza che imputano al Governo. “In questo modo – dicono – si umilia il Consiglio Grande e Generale, non si rispettano le forze politiche e le categorie del paese. Puntano soprattutto sull’Europa, sull’ingresso a pieno titolo nell’Unione, che ritengono la chiave di volta per uscire dall’empasse. E’ a questo che dedicheranno un ciclo di cinque conferenze, per uscire dalla crisi valorizzando la sovranità della Repubblica. La prima il 24 marzo, al Teatro Titano, in cui sarà celebrato anche l’Arengo.
Sergio Barducci
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