I contenuti degli accordi diventano secondari. Oggi, per il PSD si deve capire quale sia il nodo politico che impedisce la firma degli accordi, e ricondurre nel giusto alveo le relazioni fra Italia e San Marino. Rapporti che non hanno registrato quel miglioramento auspicato nonostante il lavoro, anche intenso, del Governo nell’ultimo anno. “I fatti – affermano i vertici del PSD – dimostrano che dopo aver superato gli esami internazionali resta alto il muro italiano. Non sono bastati i passi compiuti, si chiedono altre cose senza spiegare quali e si torna al passato. Questo Governo ha le stesse difficoltà di quello precedente. C’è un anello debole, in tutto questo – e vogliamo capire quale”. Auspicano una collaborazione fra maggioranza e opposizione, seppure nel rispetto dei ruoli, per uscire dall’impasse, nell’interesse del Paese. Il problema non è tecnico e ci aspettiamo che la maggioranza accolga l’invito”. Per uscire da quello che definisce un circolo vizioso il PSD rilancia con determinazione il tema dell’Europa e dell’integrazione con l’Unione Europea. L’Italia non può essere l’unico interlocutore, si deve guardare oltre, in una posizione più integrata con le istituzioni europee. Ed è questo che chiedono alle forze politiche, insieme al confronto sulle linee di sviluppo del Paese.
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