Il Psrs sulla riforma tributaria
L’equità, infatti, non viene perseguita in quanto si diminuiscono le tasse a coloro che percepiscono redditi elevati; si rifiuta l’introduzione del quoziente familiare che garantirebbe un significativo stimolo alla partecipazione al lavoro nelle famiglie con persone a carico; la riduzione del reddito imponibile attraverso la detrazione percentuale dei consumi sfavorisce le fasce di cittadini a basso reddito; l’imposta sugli immobili finisce per colpire la casa di famiglia conquistata con sacrifici, rinunce e risparmi già in precedenza sottoposti a tassazione; i diritti del contribuente non vengono sufficientemente tutelati dalla nuova impostazione del contenzioso tributario che elimina incomprensibilmente un grado di giudizio.
Inoltre, l’articolato predisposto dall’esecutivo non fornisce gli strumenti necessari alla crescita economica e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Non viene assolutamente inserito in un progetto finalizzato alla realizzazione del nuovo modello di sviluppo basato su legalità, trasparenza e cooperazione internazionale. Pertanto è assai probabile che questa riforma aggraverà ulteriormente la recessione.
Il PSRS, quindi, manifesta – come già avvenuto in Commissione Finanze – la propria contrarietà alla riforma fiscale proposta dal governo, in quanto rappresenta l’ennesima occasione persa per dare una prospettiva seria e credibile alla nostra Repubblica.