Cautela e prudenza. E’ la reazione dei social-riformisti all’apertura italiana. “Non abbiamo visto la lettera di Monti e vogliamo approfondirne i contenuti prima di un giudizio; capire dal Governo quali saranno i passi successivi e, soprattutto, attendiamo una concretizzazione delle volontà espresse”. E’ il segretario del PSRS, Simone Celli, a riportare le riflessioni di segreteria e gruppo consiliare. Sotto osservazione restano le criticità del sistema finanziario, in particolare, gli esiti della vicenda della Banca Commerciale. Confermato il giudizio espresso, insieme a tutte le opposizioni, sui vertici di Banca Centrale: auspicando l’apertura di una discussione in Consiglio Grande e Generale, al governo dicono: “Non accettiamo critiche, non difendiamo interessi poco chiari. Semplicemente, non riteniamo che questi vertici abbiano l’autorevolezza per rappresentare l’istituto”. Un confronto che ha toccato anche l’emergenza occupazionale, “alla quale – dicono - il governo non sta dando risposte”. Riflessioni infine sul ruolo del partito: “In questa fase di emergenza, serve uno sforzo collettivo di tutti i soggetti attivi – dice Celli –. Non ci interessano giochi di potere, tattiche, alleanze future, ma solo fare opposizione nell’interesse del paese”.
Annamaria Sirotti
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