Querelle Segreteria informazione-Serenissima: Lonfernini "Un giudizio non è una minaccia"

Querelle Segreteria informazione-Serenissima: Lonfernini "Un giudizio non è una minaccia".

"È fortemente scorretto plasmare le parole a proprio beneficio o per una svilente strumentalizzazione politica. Le regole ci sono e devono essere rispettate". Il Segretario all'Informazione replica a La Serenissima rigettando l'accusa di censura arrivata dal quotidiano. "Una cosa è esprimere un parere, seppure fortemente critico, altra, ben altra, è muovere censure o attacchi a questo o quel giornale", scrive in una nota. "Ho manifestato con convinzione il mio disappunto sulla pubblicazione di notizie false e tendenziose, come il falso scoop dell’aereo con a bordo i vaccini destinati a San Marino bloccato alla dogana di Milano. Una fake new in piena regola. Così come ho contestato, e continuerò a farlo, lo scorretto intreccio fra fatti e opinioni, che qualunque giornalista alle prime armi sa bene di dover tenere separato, in osservanza alle più elementari regole di etica e deontologia professionale".
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"Non ho mai manifestato l’auspicio della chiusura del giornale La Serenissima e mai proferito minacce che invece oggi mi si vogliono attribuire in un sorprendente leit motiv monocorde che sembra unire saldamente certa politica e certa informazione", ribadendo di essere un fermo tutore della libertà di stampa e di opinione, ma in osservanza alle regole. 

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