Una questione tutta interna alla magistratura. Così la Reggenza ha considerato la questione sollevata dall’esposto presentato ai Capi di Stato. Dopo la decisione di non convocare un Consiglio Grande e Generale straordinario e il richiamo ufficiale alle forze politiche perché abbassino i toni dello scontro, la Reggenza ha deciso di accogliere la richiesta avanzata da sei giudici: la convocazione urgente del Consiglio Giudiziario ordinario. L’organismo, riservato ai soli giudici togati e presieduto dai Capi di Stato, è l’organo di autogoverno della magistratura. Agli stessi giudici – ha deciso la Reggenza – toccherà districare la vicenda ed esprimersi in merito alle pesanti accuse di ingerenze della politica nella magistratura come pure della disponibilità, da parte di qualche giudice, di accondiscendere alle pressioni politiche. Lo hanno affermato i firmatari dell’esposto, subito contestato dai giudici chiamati in causa. Adesso la questione si sposta tutta in seno alla giustizia. Sabato 20 agosto il Consiglio Giudiziario Ordinario si riunirà e prenderà in esame non solo il documento presentato alla Reggenza, ma anche le sollecitazioni dei sei giudici che chiedono di fare chiarezza e di assicurare alla magistratura autonomia ed indipendenza.
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