Invece di stemperarsi, i toni della discussione sulla questione giustizia restano alti, nonostante l’accorato appello a ritrovare serenità fatto in Consiglio dal Segretario di Stato Fabio Berardi e dal presidente della Commissione giustizia Alberto Cecchetti. Il giorno stesso della notifica al consigliere Giuseppe Rossi del mandato di comparizione nell’anticamera dell’aula parlamentare, il Commissario della Legge Roberto Battaglino è stato convocato dallo stesso Segretario Berardi e dai Capitani Reggenti per un colloquio chiarificatore. E la mattina dopo è toccato al magistrato dirigente, Valeria Pierfelici. Sembra comunque che le inchieste aperte in Tribunale siano due, non solo quella affidata al giudice Battaglino ma anche quella condotta dal Commissario della Legge Alberto Buriani, su iniziativa dello stesso consigliere Rossi. E a rinfocolare la polemica arrivano anche le dichiarazioni di fuoco di Alleanza Popolare, che accusa senza mezzi termini i Sammarinesi per la Libertà di aver messo in scena una grande montatura, riferendosi alla notifica di venerdì. “Come ha denunciato in aula il capogruppo Tito Masi – scrive Ap – sembra che Giuseppe Rossi nei giorni precedenti si fosse rifiutato più volte di recarsi a testimoniare in Tribunale. Ha ceduto alle richieste solo venerdì – prosegue la nota – proprio in coincidenza della seduta consiliare. Alla telefonata dell’agente di polizia che gli chiedeva dove e quando avrebbe potuto consegnargli la convocazione, lo ha invitato a Palazzo Pubblico dove aveva preparato la trappola”. Di carne al fuoco dunque ce n’è fin troppa, e tante sono le cose ancora da chiarire: lo stesso dibattito consiliare è stato lasciato in sospeso e verrà ripreso solo a gennaio.
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