Questione morale: l'etica politica nella disciplina interna dei partiti
Anche il PDCS si dota di un codice etico. Lo ha approvato nell'ultimo Consiglio centrale; regolamento che prevede sanzioni - comminate dal comitato dei garanti - che vanno dalla deplorazione alla sospensione temporanea, fino all'espulsione dal partito. “Non un'operazione di immagine, ma di sostanza” – assicura il presidente Dc, Ceccoli per indicare al partito come muoversi sulla questione morale. Già provvisto da tempo di codice etico, il PSD alza l'asticella, lavorando ora ad un codice di condotta dei consiglieri, per arrivare - evidenzia Gerardo Giovagnoli - a dichiarazioni di non conflitto di interessi; trasparenza del reddito e dei patrimoni (inclusi quelli dei Congressisti); dichiarazioni di partecipazioni a lobbies; dichiarazioni su eventuali regalie. Passi valutati positivamente dall'alleato AP, che un codice etico scritto non ce l'ha semplicemente perché – ricorda il coordinatore Renzi – “lo abbiamo sempre praticato. E' qualcosa di insito, tra le ragioni fondative del nostro movimento, nato proprio sulla base di una denuncia di un sistema che non andava bene”. Stesse motivazioni per Noi Sammarinesi – sottolinea Patrizia Gallo -, così come per altri movimenti all'opposizione: da Civico 10, dotato – spiega Marco Rossi - di codice etico interno che fissa vincoli e requisiti per gli aderenti, a RETE che va persino oltre, prevedendo – precisa Roberto Ciavatta - la compilazione di un modulo “trasparenza” per la candidatura - in pratica un'autocertificazione sull'assenza di carichi pendenti - e anche la firma di pre-dimissioni qualora emergano magagne giudiziarie. Etica alla base del patto fondativo anche di Sinistra Unita: “E' pressoché scontato che chi fa politica in SU non debba avere pendenze. E' nel nostro DNA” – afferma Ivan Foschi. Codice etico approvato dall'UPR all'ultimo congresso del maggio 2013 e integrato nello statuto, conferma Lorenzo Lonfernini. Atto compiuto dal PS già ai tempi dell'unificazione, più di due anni fa, anche se per il segretario Celli non è sufficiente. Incompatibilità, trasparenza e misure anti-corruzione: “a livello legislativo ci sono comunque altri interventi da fare – dice - che noi siamo pronti a sostenere”.
Silvia Pelliccioni
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