Raffica di leggi approvate in Consiglio. E’ scontro sulla tassazione dei redditi da lavoro e da pensione
Tocca ai decreti delegati e l’Aula si divide dopo una giornata che ha visto approvare una raffica di leggi a larga maggioranza. Approvata la legge sulla progettazione strutturale, che allinea la normativa sammarinese a quella internazionale in materia antisismica. Vengono introdotte le definizioni di rischio e pericolosità sismica, e fissate le classi d'uso per le diverse opere di ingegneria. Si anche agli interventi per lo sviluppo dell'agricoltura, che permettono al coltivatore diretto di esercitare attività connesse, come la fornitura di beni e servizi: ad esempio il servizio rottaneve e il taglio dell'erba nelle strade. Approvate le nuove norme in materia di igiene, produzione, deposito, trasporto, vendita e somministrazione di alimenti e bevande. Stessa sorte per la legge che regola detenzione, distribuzione e fornitura dei medicinali veterinari. La normativa sammarinese si allinea a quella europea, regolamentando qualsiasi forma di detenzione e vendita. Si tutela tracciabilità del farmaco, impedendo abusi e danni per l’immagine di San Marino. Adesso tocca ai decreti delegati e lo scontro, in particolare, è su quello relativo al fiscal drug. Si discute l’imposizione fiscale dei redditi da lavoro dipendente e da pensione, in particolare la detrazione d’imposta al 9% da calcolare sulla retribuzione lorda fino ad un importo massimo detraibile di 4mila 662 euro. Stefano Macina, del Psd, ha presentato un emendamento per chiedere di sospendere l’articolo 56 della finanziaria, quello che introduce la nuova tassa per i frontalieri. “Continuiamo farci del male e a peggiorare se possibile i rapporti con l’Italia”, tuona l’opposizione. “Uno scandalo - aggiunge Sinistra Unita - il fatto che persone che svolgono lo stesso lavoro hanno retribuzioni diverse e prelievi fiscali differenti”. “Dispiace a tutti - replica il segretario alle Finanze - che i lavoratori frontalieri abbiano una detrazione. Questa materia va trattato nell’ambito della lotta alle doppie imposizioni. Dobbiamo fare quadrato e chiedere all’Italia di discutere quell’accordo. La disparità - conclude - è proprio nel modo in cui i due Stati trattano la fiscalità”.
Sonia Tura
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