I rapporti con l'Italia al centro della seduta consiliare, insieme alla ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio
Prima in Commissione esteri poi in Consiglio. Il governo porta in Aula i 4 accordi bilaterali che entreranno in vigore non appena l’Italia ratificherà l’ultima intesa siglata a Roma contro le doppie imposizioni. E il Segretario agli esteri puntualizza: “non appartengono alla schiera di chi pensa che questi risultati non siano merito di nessuno. Il merito – sottolinea Antonella Mularoni –è di chi ha lavorato.” Il governo festeggia il risultato che apre la strada per l’uscita dalla black list. A breve salirà sul Titano la delegazione dell’Ocse per verificare l’effettività dello scambio di informazioni ma, assicura il Segretario agli esteri, “con questo governo e questa maggioranza dubbi sulla trasparenza non ci sono. Nessun ritorno al passato”. Sulla questione frontalieri, aggiunge, Valentini ha illustrato a Roma i contenuti della riforma fiscale, e l’Italia ci ha fatto i complimenti. San Marino, ricorda, è da sempre disponibile ad un accordo bilaterale ma l’Italia, finora, non ha voluto soluzioni diverse. Tutto quello che la Repubblica poteva fare l’ha fatto, conferma il Segretario al lavoro. E una volta approvata la riforma fiscale non ci saranno più differenze tra i lavoratori. La riforma fiscale slitta a luglio ma non lo sciopero generale. Dalla piazza ci è stata richiesta equità, ricorda Valentini, e questo è lo spirito della legge. L’impianto si concentra sull’emersione del reddito. Sono previste indagini finanziare, accertamenti induttivi, sanzioni che vanno fino al penale. Lo sciopero è legittimo ma le motivazioni, dice, sono irrazionali e strumentali. In Aula anche la legge sul rilascio delle licenze, per sburocratizzare il sistema garantendo i controlli. Marco Arzilli ricorda gli elogi internazionali arrivati dal Wall Street Journal, il riconoscimento ricevuto dalla Guardia di finanza di Bolzano e sottolinea che luglio 2011 l’Esecutivo ha revocato la licenza alla Agc srl, nonostante i 60 milioni di euro di export e i 6 dipendenti, segnalando alle autorità italiane la fuga in Austria delle aziende dopo il decreto sull’Iva prepagata. Oggi più di ieri, dice il Segretario all’industria, si può parlare di sviluppo. Nel video le interviste ai Segretari Valentini e Arzilli.
Sonia Tura
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