I rapporti tra Governo e partiti al centro della giornata politica italiana
Lavoro, lavoro, lavoro. Per tre volte il segretario Pdl, Angelino Alfano, nel suo intervento conclusivo alla Scuola di formazione del partito, rimarca quella che dovrà essere la priorità assoluta dell’azione di governo nei prossimi mesi. Rinnova l’appoggio al premier, poi tende una mano alla Lega in vista delle amministrative: “Chiediamo di non consegnare il nord alla sinistra – dice - con una scelta di separazione che mette al centro la politica romana invece che quella del nord”. “Alleati sì, ma solo se mollate Monti”, la secca risposta dell’ex Ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Pronta anche la replica di Pier Luigi Bersani: “Quando c’è da parlare di corruzione, di frequenze tv, al Pdl scoprono anche il lavoro! Questa settimana il tema è questo - aggiunge - poi vediamo la prossima che succede... Noi pensiamo davvero che il lavoro sia il punto. Sbrogliamo la questione – sprona - e facciamolo con un accordo, per poi pensare subito a come dare un po’ di stimoli all’economia”. Lunedì, intanto, nuovo incontro tra Governo e parti sociali proprio sulla riforma del mercato del lavoro. Susanna Camusso ricorda l’impegno della CGIL nel confronto ma – dice - “se il governo è in cerca di licenziamenti più facili bisogna immaginarsi una tensione sociale di lungo periodo”. Spera in un accordo innovativo ed equilibrato anche Bonanni della CISL, invitando il Governo a non dare la stura a chi rincorre certe tensioni. D’accordo con Napolitano, Angeletti della UIL: “Per il buon esito del negoziato occorrono risorse e tutele”.
Silvia Pelliccioni
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