Sfiduciati e insoddisfatti. Così il Censis dipinge gli italiani, l'84% dei quali non crede nei partiti politici.
Il 78% non si fida del governo e il 76% del Parlamento. Non sono da meno neanche le Regioni e Comuni, viste di cattivo occhio da 7 persone su 10.
Lo rileva il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, che osserva come "l'onda di sfiducia che ha investito la politica e le istituzioni non perdona nessuno".
Il problema principale riguarda la fornitura dei servizi pubblici, giudicata negativamente da 3 italiani su 4: il 52,1% crede che la Pubblica Amministrazione abbia problemi importanti nel suo funzionamento e il 18% lo ritiene “pessimo”.
Il 60% è insoddisfatto della democrazia del Paese ed emerge anche un forte bisogno di un'agenda sociale condivisa. Ed è così che non sorprende se avanzano atteggiamenti di populismo e sovranismo.
Il rigetto del ceto dirigente viene spiegato dal disagio della mobilità sociale e dall'”astioso impoverimento del linguaggio" evidenziato dal rapporto, che rivela anche “la richiesta di maggiori attenzione da parte di soggetti che si sentono esclusi dalla dialettica socio-politica“.
Silvia Sacchi
Il 78% non si fida del governo e il 76% del Parlamento. Non sono da meno neanche le Regioni e Comuni, viste di cattivo occhio da 7 persone su 10.
Lo rileva il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, che osserva come "l'onda di sfiducia che ha investito la politica e le istituzioni non perdona nessuno".
Il problema principale riguarda la fornitura dei servizi pubblici, giudicata negativamente da 3 italiani su 4: il 52,1% crede che la Pubblica Amministrazione abbia problemi importanti nel suo funzionamento e il 18% lo ritiene “pessimo”.
Il 60% è insoddisfatto della democrazia del Paese ed emerge anche un forte bisogno di un'agenda sociale condivisa. Ed è così che non sorprende se avanzano atteggiamenti di populismo e sovranismo.
Il rigetto del ceto dirigente viene spiegato dal disagio della mobilità sociale e dall'”astioso impoverimento del linguaggio" evidenziato dal rapporto, che rivela anche “la richiesta di maggiori attenzione da parte di soggetti che si sentono esclusi dalla dialettica socio-politica“.
Silvia Sacchi
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