Ratifica accordo: manca l'ok del Mef

Sulla volontà di assicurare un percorso di ratifica celere e solerte, si erano spesi un po' tutti, a Roma. Lo aveva assicurato il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Santagata, che in occasione dell'ultima assemblea della Nazioni Unite aveva ribadito la certezza di tempi rapidi, pur non potendo anticipare una data precisa. Lo avevano garantito i parlamentari dei vari schieramenti, così come tutti gli altri attori di questo traguardo così attesa sul Titano. Noi abbiamo cercato di ricostruire i passaggi che a Roma stanno segnando questa ratifica, e scoperto che manca ancora un tassello importante per sciogliere tutte le riserve e dare il via libera definitivo: il parere del Ministero dell'economia. Nei piani alti di via XX settembre c'è la strozzatura della ratifica. Passaggi tecnici, ci assicurano, ma che rischiano di allungare i tempi pericolosamente. Ad aprile l'Italia andrà al voto e gli atti parlamentari subiranno un normale congelamento in attesa dei nuovi assetti istituzionali, e questo potrebbe, in qualche modo, rimescolare le carte e avere effetti al momento non prevedibili sull'atto che prelude all'uscita dalla black list. “Il pressing è quotidiano - assicura il Segretario di Stato uscente, Antonella Mularoni - lo sforzo è massimo, sia da parte nostra che dai parlamentari italiani. Ci sono impegni precisi - conclude - e ci aspettiamo che vengano rispettati”. A quanto pare il Ministero dell'Economia deve allegare una relazione sul peso economico della ratifica, vale a dire quanto l'applicazione dell'accordo peserà sull'erario italiano, quali costi aggiuntivi potrà determinare e dove reperire le risorse necessarie. I rallentamenti sembrano dovuti a questo. All'Ufficio Giuridico della Farnesina sarebbero arrivati tutti i pareri degli altri ministeri e si aspetta di ricevere l'ultimo, quello dell'Economia, che di fatto potrà aprire la strada verso l'atto formale del Consiglio dei Ministri e, successivamente il passaggio in commissione e il voto in aula parlamentare. La diplomazia sammarinese lavora alacremente e il collegamento con la Farnesina è periodico. Lo stesso ministro Grilli aveva assicurato che il grosso del lavoro era stato fatto. Adesso manca l'ultimo tassello e si spera che presto possa trovare l'agognata collocazione.

Sergio Barducci

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