Sulla decisione interviene anche l’ex segretario agli Esteri, Fiorenzo Stolfi che rileva i passi importanti compiuti dal precedente governo nel poco tempo a disposizione. Stolfi esprime rammarico per un mancato esito positivo e sottolinea il giudizio che riguarda gli interventi legislativi adottati dal precedente governo. “E’ strano – aggiunge – che il Moneyvall abbia adottato un giudizio così negativo, rimandando tutto ad una verifica sui risultati. Condizione che non ci risulta sia stata chiesta ad altri in precedenza”.
Per il segretario della Dc, Pasquale Valentini, non si tratta di una bocciatura, visto l’apprezzamento delle misure che il Paese sta adottando. “E’ vero – dichiara – che si sono accumulati ritardi e che manca l’operatività, ma il tempo è stato così breve da non consentirci di dimostrare nei fatti la corrispondenza alla documentazione presentata. Avremmo preferito avere da subito maggiore tranquillità per il nostro sistema creditizio e finanziario, e questo significa che dobbiamo continuare a lavorare. Un compito che sapevamo di ereditare, il governo si è mosso tempestivamente dimostrando la determinazione che avevamo promesso”.
Il presidente di Assobank, Giuseppe Guidi, giudica molto negativo l’esito di Strasburgo. “Non vediamo riconosciuti gli sforzi fatti - dichiara - la nuova legge è certo giovane ma rigorosa. Non è piacevole essere sempre sotto osservazione, rende più difficile le relazioni, e complica ogni cosa, ma noi andremo avanti con la serietà di sempre. Dobbiamo impegnarci tutti perché l’applicazione della legge sia efficace e perché a settembre si possano raggiungere i risultati auspicati”.
Deluso anche il Presidente degli Industriali, Pier Giovanni Terenzi, che vista la portata delle legge, anche se adottata in extremis, aveva fiducia nell’esito positivo. “La decisione – dichiara – ci da la misura di quanto sia necessario ristabilire rapporti di fiducia a tutti i livelli”. Terenzi si chiede quanto questo giudizio peserà sulla riunione di giovedì della commissione mista e confida nell’azione del governo, in particolare in quella del segretario agli Esteri, per un rapido recupero di credibilità. “Ai problemi internazionali che già attraversano le nostre aziende - conclude - si sommano le difficoltà che ancora abbiamo nei rapporti con l’Italia”.
Sergio Barducci
Per il segretario della Dc, Pasquale Valentini, non si tratta di una bocciatura, visto l’apprezzamento delle misure che il Paese sta adottando. “E’ vero – dichiara – che si sono accumulati ritardi e che manca l’operatività, ma il tempo è stato così breve da non consentirci di dimostrare nei fatti la corrispondenza alla documentazione presentata. Avremmo preferito avere da subito maggiore tranquillità per il nostro sistema creditizio e finanziario, e questo significa che dobbiamo continuare a lavorare. Un compito che sapevamo di ereditare, il governo si è mosso tempestivamente dimostrando la determinazione che avevamo promesso”.
Il presidente di Assobank, Giuseppe Guidi, giudica molto negativo l’esito di Strasburgo. “Non vediamo riconosciuti gli sforzi fatti - dichiara - la nuova legge è certo giovane ma rigorosa. Non è piacevole essere sempre sotto osservazione, rende più difficile le relazioni, e complica ogni cosa, ma noi andremo avanti con la serietà di sempre. Dobbiamo impegnarci tutti perché l’applicazione della legge sia efficace e perché a settembre si possano raggiungere i risultati auspicati”.
Deluso anche il Presidente degli Industriali, Pier Giovanni Terenzi, che vista la portata delle legge, anche se adottata in extremis, aveva fiducia nell’esito positivo. “La decisione – dichiara – ci da la misura di quanto sia necessario ristabilire rapporti di fiducia a tutti i livelli”. Terenzi si chiede quanto questo giudizio peserà sulla riunione di giovedì della commissione mista e confida nell’azione del governo, in particolare in quella del segretario agli Esteri, per un rapido recupero di credibilità. “Ai problemi internazionali che già attraversano le nostre aziende - conclude - si sommano le difficoltà che ancora abbiamo nei rapporti con l’Italia”.
Sergio Barducci
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