Reazioni negative ai provvedimenti in discussione in Consiglio: molti i veti posti al Parlamento
Hanno iniziato le associazioni Micologica e Ephedra, che hanno chiesto ai gruppi consiliari di non procedere all’esame in seconda lettura del progetto di legge per l’istituzione della commissione per le Politiche territoriali, chiamata a sostituire la commissione Urbanistica. A loro dire, la nuova commissione non è corrispondente ai contenuti delle istanze d’arengo approvate, perché resta composta da politici e non da tecnici.
Anche i segretari generali di Csdl e Cdls, Giovanni Ghiotti e Marco Beccari, hanno posto il loro veto, nei confronti dell’istanza che chiede l’unificazione dei fondi pensione di commercianti e artigiani con quello dei lavoratori dipendenti. “I fondi dei richiedenti – specificano – sono notevolmente in passivo, e i costi di tale operazione andrebbero a carico dei dipendenti che, di fatto, si troverebbero a provvedere alle pensioni dei loro datori di lavoro”. E nemmeno gli ordini professionali hanno esitato a prendere carta e penna per scrivere un appello con la richiesta di non approvare l’istanza che chiede l’abolizione di tutti gli ordini professionali. “L’istanza – si legge nel testo – propone di sostituire gli attuali ordini con non meglio precisate associazioni, di cui non sono individuati scopi e strutture. Potrebbero essere svincolate da qualsiasi regola e non garantirebbero ai clienti le tutele e le garanzie che assicurano per legge gli attuali ordini e collegi”. Anche Don Eligio Gosti, infine, ha lanciato il suo appello, nei confronti del progetto di legge “Intestazione degli atti pubbliche delle sentenze”: “Abolire il nome di Dio dai documenti pubblici – scrive – potrebbe essere valido per ogni nazione moderna ma non per San Marino, che ha una secolare tradizione che affonda la sua storia nella figura di un Santo”.