Referendum: il 60% ha votato No. Renzi, commosso, si dimette
Il voto in Emilia Romagna
Vittoria del Sì sul filo di lana in Emilia Romagna, dove i No, alla chiusura delle urne, sono stati il 49,6%, contro il 50,4 dei favorevoli alla riforma costituzionale. I votanti nella regione sono stati 2.526.230, pari al 75,93%. Il sì ha prevalso con un margine di circa 20mila voti.
Il sì, in regione, ha vinto in cinque province, mentre nelle altre quattro ha prevalso il no.
Modena, con il 53,1%, è stata la provincia dell'Emilia-Romagna dove il sì ha raccolto i maggiori consensi, ma il sì ha prevalso a Ravenna (52,8%), Reggio Emilia (51,7%), Forlì-Cesena (51,9%) e Bologna (52,3%).
Vittorie del no, invece, negli altri territori dell'Emilia-Romagna. Netta l'affermazione a Piacenza dove i voti contrari alla riforma costituzionale sono stati il 57,4%, ma il no ha prevalso anche a Parma (52,6), Rimini (53,3) e Ferrara (53,5).
Referendum Pesaro, Ricci: "Sconfitta politica brutta e netta"
"Gli italiani hanno scelto di far cadere Renzi con un voto che non è stato sulla riforma costituzionale ma esclusivamente politico: una sconfitta brutta e netta, una grande occasione persa di riformare il Paese". Lo dice il vice presidente del Pd e sindaco di Pesaro Matteo Ricci. "Ora si apre una fase molto delicata sul piano istituzionale e socioeconomico, con la Legge di stabilità da approvare e la trattativa con la Ue in corso". "Massima fiducia nelle scelte che Mattarella farà", dice Ricci, secondo il quale tuttavia "sarà difficile non andare ad elezioni politiche oltre la primavera del 2017". Renzi "resta il leader di un fronte riformista che ha 13 milioni di voti - osserva - ed è da questo bacino elettorale che bisogna ripartire". Il premier dimissionario, che ieri ha fatto "un discorso magistrale, di grande responsabilità e dignità", deve restare segretario del Pd e, "superata l'amarezza, ripartire da quei 13 mln di consensi". Al fronte del No "la responsabilità di fare proposte per cambiare la legge elettorale".