Referendum alle porte: l'opposizione si prepara, la maggioranza spera non vengano usati "per fermare il risanamento"
Ma cosa pensa la maggioranza della stagione referendaria alle porte? Marica Montemaggi si appella alla responsabilità di tutte le forze politiche. “La legge elettorale – dice - non è una priorità”. Spera nel dialogo, “per capire quale sia la strada migliore” e si augura che nella consultazione ci sia chiarezza sulle conseguenze di una strada rispetto ad un'altra.
“Sono per la democrazia diretta – commenta Giuseppe Morganti – non mi fa paura”, sebbene ritenga che in questo caso sia più legata al tentativo di fermare il percorso di risanamento piuttosto che dare un quadro di stabilità. “Sarebbe meglio – afferma - che le opposizioni si sedessero al tavolo per comunicarci idee alternative”. E sull'ipotesi di aprire una trattativa con Roma, “è dal 2013 – risponde - che reiteriamo la richiesta. Il ruolo dell'Italia non è finanziare, ci sono organi deputati a farlo, come il Fondo Monetario. “Fondamentale – ribadisce - determinare le condizioni. Oggi siamo in grado di farlo ma allungando il brodo l'opposizione ci costringe in confini ristretti riducendo le potenzialità negoziali”. Anche per Repubblica Futura è necessario che le scelte passino attraverso la condivisione. “Preferirei – dice Nicola Selva - che le decisioni arrivassero attraverso un confronto. Mi auguro che i referendum non vengano strumentalizzati per non compiere le scelte che servono”.
MF