Referendum: l'amarezza di Rete, Civico e Su per posizione Csu
risale a 20 anni fa”. Falso: il referendum abrogativo vuole cancellare una legge, quella che permette al personale medico e non medico ISS di esercitare la libera professione (Legge approvata il 29 ottobre 2013). La CSU afferma “le norme non riguardano gli assisiti ISS”. Falso: l’art. 3 comma 2 della legge dice che “L’attività libero professionale può essere svolta anche in favore e su libera scelta dei soggetti aventi diritto all’assistenza sanitaria dell’ISS limitatamente alle sole prestazioni che non rientrano nella copertura offerta dal Sistema Sanitario Pubblico”. Quindi la norma riguarda anche gli assistiti ISS e dice che la libera
professione può essere svolta anche per loro, per tutti i servizi che l’ISS non copre. Questo articolo, apparentemente innocuo, se accostato ad altri documenti (in particolare il Documento di lavoro della maggioranza sulla revisione della spesa pubblica – luglio 2013) in cui il governo afferma di voler “rivedere la gamma di prestazioni garantite dal sistema pubblico“ e di “proseguire nell’ampliamento di un sistema integrato pubblico/privato”, fa ben intendere quale sia il percorso che Bene Comune intende perseguire per smantellare la sanità pubblica. La CSU afferma “la libera professione va esercitata fuori dall’orario di lavoro”. Falso: in molte parti dell’articolato si leggono eccezioni che permettono di svolgere la libera professione all’interno dell’orario di lavoro:
- art. 6 comma 1 “Nel caso in cui particolari prestazioni, per ragioni tecniche organizzative, non possono essere eseguite fuori dall’orario di servizio, al personale interessato è quantificata la pari attività istituzionale da garantire per il recupero delle ore dedicate alla libera professione”. Vediamo quindi che la legge permette, per particolari prestazioni, la libera professione in orari di servizio e permette al personale di accumulare addirittura ore di recupero senza, tra l’altro, specificarne le modalità.
- Art. 10 comma 4 ”Per i servizi di diagnosi e di cura, per i quali l’attività libero professionale non può essere disgiunta da quella istituzionale, gli orari aggiuntivi a quelli ordinari devono essere individuati in modo forfettario …”. Non c’è bisogno di spiegazioni.
- Art. 12 comma 2 : “Qualora le prestazioni non possano essere effettuate al di fuori del normale orario di lavoro, ecc” –
- Art. 13 comma 4 “Laddove, per esigenze tecnico-organizzative, l’attività di supporto debba essere svolta in orario di lavoro, il Direttore di Dipartimento ed il Direttore di Unità Complessa competenti procederanno a quantificare il debito orario …”
La CSU afferma “la sanità pubblica è garantita”. Con queste premesse, abbiamo qualche dubbio. Passiamo a FondISS
La CSU afferma: “la possibilità di allargare a soggetti dell’UE la gestione del secondo pilastro previdenziale è garanzia di maggiore professionalità e abbassamento dei costi di gestione”. Per quanto riguarda la professionalità, a San Marino ci sono diversi soggetti (18) autorizzati alle attività già previste dalla legge che ha istituito Fondiss nel 2011 (attività di Gestione patrimoni e Fondi). Essendo queste attività autorizzate
con benestare di Banca Centrale e il nulla osta del Congresso di Stato si presume che sia stata vagliata la professionalità prima di rilasciare le autorizzazioni del caso. Invece da quanto possiamo apprendere dalla risposta all’interpellanza della Segreteria alla Sanità del 12/05/2014 Prot.52873 la eventuale disponibilità di
questi soggetti, non è neppure stata vagliata dal governo ne prima ne in fase di stesura del decreto. La CSU afferma che con il decreto 2013 “si avranno rendimenti migliori e pensioni più alte”.
Tale affermazione è palesemente FALSA, dove sta scritto che gli eventuali gestori esteri per forza garantiscano maggiore redditività? Tra l’altro occorre precisare come gli investimenti in mercati finanziari di per se non garantiscano rendimenti assoluti, anzi il rischio è sempre in agguato e di fatto con il Decreto
2013, nel caso la scelta vada verso per una gestione estera, tale rischio aumenterebbe esponenzialmente non potendo più essere monitorato e vigilato direttamente dalle autorità sammarinesi, senza considerare il rischio legale sollevato dal parere dell’Avvocatura dello Stato con lettera Prot.54300/MB che il Governo ha colpevolmente o forse volutamente tralasciato.
La CSU parla di “controllo e trasparenza a tutela di chi versa il fondo”. Anche tale affermazione risulta
palesemente FALSA, basti sapere che le delibere del comitato Amministratore non sono pubbliche quindi
zero trasparenza e tra l’altro quest’ultimo con l’art.56 del Regolamento si riserva la possibilità di porre in
atto deroghe al regolamento stesso senza dover rendere conto a nessuno, ed infine per quanto riguarda il controllo si veda il punto precedente in merito alla vigilanza.
La CSU afferma anche che “esternalizzare i servizi contabili di raccolta contributi ed erogazione delle prestazioni … permette di abbassare notevolmente i costi di gestione, con un concreto beneficio per i futuri pensionati.”
Considerando le unità lavorative in capo all’ISS già stipendiate che potrebbero essere destinate a tali attività tale affermazione non sta in piedi anzi possiamo notare sempre dalla risposta dell’interpellanza citata sopra che tale possibilità non è stata nemmeno presa in considerazione ma si è preferito passare
immediatamente all’esternalizzazione, talmente di fretta, che il bando è stato fatto nel 2012 quando ancora la legge non prevedeva alcuna possibilità di questo tipo, quindi anche illegalmente Nel frattempo gravano grazie a questa politica già 150.200,00 di convenzione con la SIAC Srt più 70.000€ di convenzione FONDISS/ISS che comprendono 2 risorse che l’ISS ha dovuto mettere in campo per la gestione visto tra l’altro che la società vincitrice dell’appalto illegittimo ha 0 dipendenti a San Marino. Per tutti questi motivi e tanti altri che vi invitiamo a conoscere durante gli incontri pubblici (www.referendumsanmarino.org), noi voteremo Sì al referendum. Per cancellare due leggi inique, pericolose e che avvantaggiano il privato a discapito del pubblico".
comunicato stampa
RETE – CIVICO 10 – SINISTRA UNITA