Referendum costituzionale in Italia: dieci giorni al voto e i toni sono sempre più alti
Gli ultimi sondaggi risalgono a qualche giorno fa, e ipotizzano una larga vittoria del No, con un vantaggio di 7 punti percentuali. 34% a favore, 41% contrari, queste le proporzioni. Per chi sostiene la riforma costituzionale sarebbe una vera débacle.
Ma il fronte del no appare più compatto, certo più numeroso, si va dalla sinistra all'estrema destra senza soluzione di continuità: si ritrovano insieme Fassina e Salvini, Berlusconi e Grillo. Dall'altra parte, il governo, la maggioranza, e nemmeno tutta, poiché molti della minoranza Pd hanno fatto sapere di volersi smarcare dalle logiche di partito.
La campagna elettorale va avanti e i toni si alzano: il presidente del Consiglio Renzi ha definito “accozzaglia” i suoi antagonisti, Grillo ha replicato dando dei “serial killer” a chi voterà sì.
Inutili i richiami del Colle ad una maggiore pacatezza: proprio Mattarella dovrà decidere, il 5 dicembre, cosa accadrà se il No dovesse imporsi. C'è chi ipotizza un governo tecnico guidato dal ministro dell'Economia Padoan, ma anche un nuovo governo politico con Dario Franceschini, che si è già affrettato a definire “fantasie da retroscenisti” questa ipotesi. Si vedrà.
Saranno 50 milioni circa gli italiani chiamati alle urne dalle 7 alle 23; 4 milioni gli elettori dall'estero, ma si presume che solo 1 milione e 200mila parteciperanno.
Francesca Biliotti