Referendum giustizia, Perotto: "Vogliamo che non ci sia un colpo di spugna sul processo Conto Mazzini”.
Maggioranza contro i promotori: "Vogliono rallentare qualsiasi azione che possa ristabilire lo stato di diritto"
Il quesito è semplice: chiede ai cittadini se vogliono entri in vigore la legge qualificata sulla composizione del Consiglio Giudiziario Plenario. Il referendum confermativo è stato depositato a sei giorni dall'approvazione in Consiglio con procedura d'urgenza dell’intervento normativo che ridisegna gli equilibri nell'organo di governo della magistratura. Si riaccendono quindi i riflettori su uno dei temi più caldi, al centro dello scontro politico fin dalla passata legislatura.
Il comitato, composto da 12 persone, attende ora che il Collegio Garante si esprima sull'ammissibilità. Ci sono 20 giorni di tempo. Dopodiché, se reso accoglibile, scatteranno i termini dei novanta giorni per la raccolta firme. Se per la maggioranza la legge garantisce una maggiore indipendenza della parte togata da influenze esterne, per i promotori il sistema giudiziario corre gravi rischi. “La consideriamo una legge non chiara, che si presta a molte interpretazioni e che introduce l'elemento negativo della retroattività” – spiega Fabrizio Perotto, che elenca due punti critici: “l'aver impedito al Dirigente di votare nel Consiglio Giudiziario Plenario in una fase in cui il tribunale sta tornando alla normalità e l'eliminazione dalla composizione giudici che guarda caso hanno in mano i fascicoli più scottanti, come il Conto Mazzini”.
La risposta della maggioranza non si è fatta attendere. Dc, Rete, Noi Per la Repubblica e Domani Motus Liberi puntano il dito contro i firmatari, “riconducibili per la maggior parte a RF”, accusandoli di voler fermare a tutti i costi la Legge. “Appare chiaro – scrivono - che si voglia rallentare qualsiasi azione che possa ristabilire lo stato di diritto”. Il comitato tira dritto: “ la giustizia è fondamentale per lo sviluppo del paese. Vogliamo che i processi vengano terminati e che non ci sia un colpo di spugna sul processo dei processi, che è quello del Conto Mazzini”.