Referendum, nasce il comitato del "no"
Nasce il comitato del “no”, e la prima comunicazione ufficiale arriva da quelli che, sulla carta, potevano sembrare i più refrattari a schierarsi contro i referendum: gli aderenti del Psd. Invece, dopo approfondito dibattito, la direzione dei Socialisti e dei Democratici ha deciso di partecipare al comitato per il “no” insieme agli alleati di maggioranza, Ap e Dc. Tutto questo, a pochissimi giorni dalla scadenza del termine ultimo entro il quale costituire il comitato contrario, ossia il 4 maggio. “E' una nostra legge, ed intendiamo difenderla – spiega Nicola Renzi coordinatore di Alleanza popolare, riferendosi alla libera professione medica – Prima di cambiarla vorremmo almeno conoscerne prima gli effetti, ma ora è presto, vista la recente approvazione. Chi decide di abrogarla adesso, magari riducendo il tutto ad un referendum pro o contro il governo, a nostro giudizio non rende un buon servizio alla cittadinanza”. “Crediamo che anche altri rappresentanti della società civile faranno parte del comitato contrario – prevede Marco Gatti, segretario Pdcs – ma quello che difendiamo è soprattutto il fatto di volere nel nostro ospedale, pur se piccolo, professionisti di qualità, e per essere tali questi devono avere una casistica importante. La formazione pratica va a tutto vantaggio dei sammarinesi”, conclude, mentre Marina Lazzarini, segretario Psd, ricorda che “è inutile chiudere gli occhi dinnanzi all'evidenza, ossia sul fatto che i medici hanno sempre avuto una doppia professione, ora almeno l'abbiamo regolamentata. Non prendere posizione – conclude – ci sembrava incoerente”. La direzione del Psd ha anche deciso di organizzare serate pubbliche per parlare del percorso di associazione all'Unione Europea, a partire dal 9 maggio, e si è compiaciuta per il ruolo di Gerardo Giovagnoli vice presidente dell'assemblea parlamentare al Consiglio d'Europa.