Referendum: i partiti che indicano quattro No hanno tenuto una conferenza pubblica

Referendum: i partiti che indicano quattro No hanno tenuto una conferenza pubblica.
Due – e cioè i Socialisti e Democratici e i Democratici di Centro – sono di maggioranza; due – Sammarinesi per la Libertà ed Europopolari – sono d’opposizione. Ma sui referendum del 16 marzo, sono d’accordo. L’indicazione è chiara e semplice: quattro No. Motivati da Giuseppe Morganti, per il Psd, Monica Bollini degli Spl, Giovanni Lonfernini dei Ddc e Lorenzo Lonfernini degli Eps. No alla preferenza unica, è stato detto, perché riduce la possibilità di scelta, sbarra la strada a giovani e donne, personalizza la politica con il rischio di creare 60 partiti – uno per ogni consiliere – non limita l’ingerenza dei poteri forti. In estrema sintesi, la “cura” della preferenza unica viene ritenuta inefficace e anzi peggiorativa per contrastare il voto di scambio estero e interno e quindi per moralizzare la politica. Faccia il suo dovere e controlli chi è tenuto a farlo ha dichiarato Monica Bollini. Giuseppe Morganti ha parlato della nuova legge elettorale sammarinese come la migliore d’Europa; Giovanni Lonfernini ha criticato quelle forze, popolari e fortemente radicate, che non hanno avuto il coraggio di prendere una posizione netta su un tema come quello della preferenza unica, tenendo atteggiamenti ambigui. Lorenzo Lonfernini, dichiarandosi contrario alla riduzione delle preferenze, ha affermato che, in politica, non si deve fare sempre il calcolo delle opportunità, come dire “anche se gli Eps sono un partito di opposizione, non sostengono strumentalmente un referendum”.
Lavoro interinale e co.co.pro: no all’abrogazione degli articoli 17 e 18 – è stato detto - perché hanno fatto emergere situazioni che prima erano fuori controllo da parte delle istituzioni. No anche al ritorno alla scala mobile perché limiterebbe la concertazione e porrebbe il sistema economico sammarinese al di fuori dell’Europa.

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